Se c’è una comunità numerosa di stranieri che si trasferiscono in Italia questa comunità è quella rumena. Sono moltissimi i lavoratori rumeni che vivono e lavorano regolarmente in Italia nei più svariati settori. Ma sono tanti anche gli italiani che si trasferiscono in Romania per fare lo stesso. In ogni caso, ci sono lavoratori che si trovano ad aver lavorato in entrambi gli Stati. Questo significa avere contributi accreditati sia in Romania che in Italia. E quando è il momento di andare in pensione come si fa? Ecco una guida dettagliata, che parte da una novità appena introdotta tra i due Paesi europei.
Pensioni Romania e Italia, ecco come fare per unire i contributi
Adesso è tutto digitale lo scambio di dati tra i due Paesi che consentono di definire più facilmente le pratiche di pensionamento di questi lavoratori itineranti. Lo ha confermato a suo tempo l’INPS con il messaggio 2277 del 2023. INPS e Casa Nationala de Pensii Publice, cioè i due Istituto previdenziali rispettivamente di Italia e Romania, hanno completato una semplificazione procedurale. Tutto è stato messo nero su bianco dall’Ambasciata italiana di Bucarest con i rappresentanti dell’Istituto di previdenza sociale rumeno.
La totalizzazione internazionale
Tutti i periodi di lavoro svolti sia in Italia che in Romania, possono essere utilizzati insieme per la pensione. Infatti vige la possibilità di maturazione di una pensione calcolandola con tutti i periodi di lavoro svolti in Italia e in Romania. Lo strumento ha un nome preciso e si chiama totalizzazione internazionale. Questo vale tra Romania e Italia ma vale anche in tutti gli altri 27 Stati della UE. Per poter godere di una pensione in regime di totalizzazione internazionale, occorre che gli interessati possano far valere un periodo minimo di contribuzione presso lo Stato a cui si darà mandato di procedere al cumulo dei contributi e al pagamento della pensione. Anche se nelle convenzioni bilaterali le regole possono essere differenti, in linea generale la UE stabilisce che basta un anno di contributi versati in un determinato Paese, per rendere l’operazione fattibile in quello stesso Paese. Naturalmente il periodo coperto da contributi in uno dei due Stati, non si deve sovrapporre all’altro.
Dati telematici e procedure fast
Le procedure digitali prima citate non fanno altro che facilitare l’operazione. Così per esempio, tramite EESSI, ovvero tramite il sistema europeo di trasmissione dati, la Romania deve mandare all’INPS la copia del libretto di lavoro rumeno (Carnet de munca).