Ancora una volta molti lavoratori che credevano di trovare miglioramento dalla regole pensionistiche di una legge di Bilancio, saranno rimasti delusi. Infatti nel 2023 le possibilità di pensionamento restano praticamente inalterate. Un aiuto è venuto dalla conferma del blocco del collegamento delle pensioni con l’aspettativa di vita. Un blocco che di fatto ha congelato per esempio, le regole di accesso alle pensioni ordinarie. Ma c’è dell’altro, perché pur se priva di sostanziali riforme delle pensioni, la legge di Bilancio del nuovo governo Meloni ha prorogato alcune misure previdenziali. Tra queste una misura che consente di uscire a 63 anni, e quindi destinata a chi è nato anche nel 1960. Pensioni subito 4 anni prima perdendo solo un mese di pensione è ciò che permette la proroga dell’Ape sociale.
Pensioni subito 4 anni prima perdendo solo un mese di pensione e godendo di un assegno ponte fino ai 67 anni di età
C’è chi a torto o a ragione non la considera una misura pensionistica vera e propria. Parliamo naturalmente dell’Anticipo pensionistico sociale, meglio conosciuto con l’acronimo di Ape sociale. La misura effettivamente non è una classica misura pensionistica. Anche se ha un limite anagrafico prestabilito, ed un altrettanto prestabilito limite contributivo, la misura ha una sua parte che sembra assistenziale. Infatti i papabili beneficiari di questa misura sono soggetti che per un motivo o per l’altro hanno delle problematiche. Per esempio, la misura è destinata a chi ha una invalidità pari almeno al 74%. Oppure a chi ha dei familiari stretti a cui deve prestare assistenza perché a loro volta disabili con invalidità pari ad almeno il 74%. O ancora a chi ha perso il lavoro o a chi svolge una attività talmente logorante da spingere il legislatore a varare misure pensionistiche di favore.
Come funziona l’Ape sociale 2023
Pensioni subito 4 anni prima perdendo solo un mese di pensione è ciò che secondo noi calza a pennello per spiegare i vantaggi di questa misura. Infatti non esistono penalizzazioni di assegno, perché la misura non viene tagliata per anno di anticipo (cd taglio lineare), e non prevede nemmeno un ricalcolo contributivo della prestazione. La pensione con l’Ape sociale viene liquidata in base ai contributi versati alla data di uscita dal mondo del lavoro proprio con la stessa misura. Certo, c’è il vincolo della pensione che non può essere liquidata in misura superiore a 1.500 euro per tutti gli anni di anticipo. Ma questo è un vincolo che riguarda solo una piccola parte dei lavoratori, cioè quelli che per contribuzione versata avrebbero diritto ad un trattamento rilevante dal punto di vista degli importi.
Le regole dell’anticipo pensionistico sociale
La misura si centra con almeno 63 anni di età e con almeno 30 anni di contributi versati, ma solo per invalidi, con invalidi da assistere o disoccupati. Per chi svolge i lavori gravosi, servono 36 anni di contributi (o 32 per edili e ceramisti). La carriera gravosa deve essere recente e lunga per lo meno 7 degli ultimi 10 anni o 6 degli ultimi 7. Parlando di carriere lunghe sui 30 anni di versamenti, il vincolo dell’Ape sociale che non prevede maggiorazioni e integrazioni al trattamento minimo INPS appare superficiale se si parla di convenienza alla misura. Forse l’unica penalizzazione che si matura uscendo con l’Ape sociale è l’erogazione su 12 mensilità. Quando dicevamo che le pensioni subito 4 anni prima perdendo solo un mese di pensione, facevamo riferimento proprio a questo. Al fatto che l’Ape sociale non prevede tredicesima.