Nel 2025 in pensione i nati nel 1964, ecco quando si può Nel 2025 in pensione i nati nel 1964, ecco quando si può

Pensioni subito con 5 o 15 anni di contributi a 63 o 66 anni di età

Per la pensione di vecchiaia ordinaria un lavoratore deve completare un doppio requisito. Perché serve la giusta età pensionabile e serve pure la giusta età contributiva.

Nel 2024 la combinazione prevista è sempre la stessa e cioè servono almeno 20 anni di contributi ed almeno 67 anni di età. In alternativa a quella che potremmo definire la via classica di pensionamento, ci sono delle soluzioni che permettono di accorciare l’età pensionabile al di sotto dei 67 anni. Altre soluzioni invece consentono di abbassare il numero di anni di contributi al di sotto dei 20 anni.

Ci sono strade, per esempio, che consentono il pensionamento a 64 anni, a 66 esatti oppure a 66 anni e 7 mesi. Per quanto concerne i contributi, alcune possibilità offrono un pensionamento con 5 o 15 anni di versamenti.

Le pensioni per i contributivi puri

Chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 è considerato un soggetto misto nel senso che ha una carriera iniziata in epoca retributiva e proseguita in epoca contributiva. Parliamo di quelli che comunemente vengono definiti vecchi iscritti.

Poi ci sono quelli che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995. Ed in questo caso parliamo di soggetti contributivi puri e quindi di nuovi iscritti. Una distinzione fondamentale perché oltre a cambiare le regole di calcolo della pensione, cambiano anche alcune regole per l’uscita dal mondo del lavoro.
Per i nuovi iscritti c’è la possibilità di uscire 3 anni prima rispetto all’età pensionabile e sempre con solo 20 anni di contributi, ma solo rispettando anche il requisito dell’importo minimo della pensione.
Infatti con la cosiddetta pensione anticipata contributiva bastano 64 anni di età, 20 anni di contributi ed un trattamento non inferiore a 3 volte l’ assegno sociale.

Questo per tutti gli uomini e per le donne senza figli avuti. Basta una pensione pari a 2,8 volte l’assegno sociale per le donne con un figlio e pari a 2,6 volte per le donne con più figli avuti. I nuovi iscritti possono anche accedere alla pensione una volta raggiunti i 71 anni di età e con solo 5 anni di contributi.
Tutte queste sono facoltà che riguardano il lavoratore che ha iniziato la carriera dopo il 1995 o da chi, avendo almeno un mese di contributi versati nella Gestione Separata, può sfruttare la facoltà del computo.

Le pensioni di vecchiaia a 66 anni, le anticipate a 63 anni

Per le donne che hanno avuto dei figli, l’età pensionabile per la quiescenza di vecchiaia può essere ridotta fino ad un anno. Questo in alternativa a delle regole migliori di calcolo delle pensioni. La lavoratrice che ha avuto fino a due figli può scegliere se farsi calcolare la pensione a 64 anni con il coefficiente dei 65 anni, oppure a 67 anni con il coefficiente dei 68 anni. Con tre o più figli invece la lavoratrice può scegliere di farsi calcolare il trattamento a 64 anni con il coefficiente dei 66 anni, oppure a 67 anni con il coefficiente di 69 anni.

Se rinuncia al calcolo migliore, può ottenere invece lo sconto di 4 mesi per ogni figlio avuto fino a massimo 12 mesi per chi ne ha avuti 3. Ed è uno sconto sull’età pensionabile. In questo modo l’interessata può uscire dal lavoro a 66 anni e non a 67 anni o a 63 anni e non a 64 anni. Anche in questo caso sono soluzioni di favore e vantaggio, ad uso esclusivo delle contributive pure.

Pensioni subito con 5 o 15 anni di contributi a 63 o 66 anni di età

Anche uscire dal lavoro 5 mesi prima può essere importante. Ed è una facoltà che hanno coloro che svolgono un lavoro gravoso o usurante. In questo caso servono 30 anni di contributi e senza figurativi. L’aumento di 5 mesi dell’età pensionabile relativo all’aspettativa di vita è stato imposto dal primo gennaio 2019, ma salvaguardando chi svolge un lavoro logorante. Quindi questi soggetti possono ancora andare in pensione a 66 anni e 7 mesi.

La pensione con 15 anni di contributi, come fare adesso?

Quando si parla di sconti su età e contributi non si può non citare anche quello che consente di fare il sistema con le tre deroghe Amato. Le deroghe partono sempre dai 67 anni di età. E determinati lavoratori anche senza centrare il requisito dei 20 anni di contributi, possono andare comunque in pensione.

Per esempio, il lavoratore che ha completato 15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992 può andare in pensione a 67 anni anche se non è arrivato a 20 anni di versamenti. Il lavoratore che ha 15 anni di versamenti può invece andare in pensione a 67 anni anche se è stato autorizzato ai versamenti volontari da parte dell’INPS in data antecedente al 1993.
Infine, chi ha il primo accredito di contributi almeno 25 anni prima della domanda di pensione, se allo stesso tempo ha 10 anni di lavoro coperti da meno di 52 settimane di versamenti per anno, può andare in pensione con 15 anni di versamenti.