Andare in pensione in Italia è un evento che in genere si basa su due diversi aspetti. Da un lato bisogna avere una determinata età mentre dall’altro lato bisogna avere una determinata carriera contributiva. Naturalmente ad ogni misura bisogna rispettare altri requisiti specifici, ma fatto sta che inizialmente il meccanismo è sempre questo e riguarda le pensioni di vecchiaia, la quota 103, l’Ape sociale, opzione donna e così via dicendo. Sono solo due le misure che permettono di ridurre ad uno solo i requisiti iniziali previsti e cioè ridurlo alo solo requisito contributivo. Parliamo naturalmente di pensione anticipata ordinaria e quota 41 per i precoci. Probabilmente nei prossimi anni arriverà anche un’altra misura a dare manforte a quelle che non hanno limiti di età da centrare, e si chiamerà quota 41 per tutti.
La pensione anticipata ordinaria
La prima misura che consente un pensionamento privo di collegamenti con l’età di un lavoratore, è la pensione anticipata ordinaria. Si tratta della misura che è nata nel 2012 e che ha preso il posto della pensione di anzianità che funzionava allo stesso modo. La pensione anticipata ordinaria prevede il raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di contribuzione previdenziale a qualsiasi titolo versata per gli uomini mentre un anno in meno per le donne. Inoltre prevede che 35 anni di contributi debbano essere privi nel conteggio, dei contributi figurativi da disoccupazione e malattia.
La quota 41 per i precoci
Per i precoci, che sono coloro che possono vantare un anno di contributi completato anche discontinuamente prima di aver compiuto 19 anni di età, c’è la quota 41. Per l’accesso a questa misura serve sempre che 35 dei 41 anni di contribuzione siano esenti da figurativi per malattia e disoccupazione. la misura però è destinata a disoccupati che da tre mesi hanno terminato di prendere la Naspi, a invalidi almeno al 74%, a caregivers che assistono un parente disabile e convivente da almeno 6 mesi ed a chi svolge un lavoro gravoso da 7 degli ultimi 10 anni o da 6 degli ultimi 7 anni.
Il futuro sarà quota 41 per tutti
Come detto, ecco che la quota 41 per i precoci oggi rappresenta l’alternativa per qualcuno, alla pensione anticipata ordinaria essendo una misura che come quest’ultima non ha limiti di età. Ma sempre una quota 41 sarà quella che in futuro tornerà di strettissima attualità. E sarà una quota 41 per tutti, perché la misura riguarderà tutti quanti si troveranno con 41 anni di contributi versati, senza limiti di platea. Sempre che la stessa misura prima o poi veda davvero i natali visto che al momento è solo una ipotesi.