Per chi vuole andare in pensione con la quota 97,6 dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026, è necessario presentare domanda di riconoscimento del beneficio entro il 1° maggio 2025.
La domanda di riconoscimento del beneficio per il pensionamento del prossimo anno deve essere presentata da coloro che hanno svolto lavori particolarmente pesanti e faticosi e che raggiungono i requisiti di pensionamento nel 2026.
Chi deve presentare domanda di pensione entro il 1° maggio?
Per chi raggiunge i 61 anni e 7 mesi e almeno 35 anni di contributi, fermo restando il raggiungimento della quota 97,6, nel 2026 deve presentare domanda di riconoscimento del beneficio entro il 1° maggio 2025.
Si ricorda che il limite dei 61 anni e 7 mesi è limitato ai lavoratori dipendenti, mentre per i lavoratori autonomi sono richiesti almeno 62 anni e 7 mesi. Questi sono i requisiti richiesti e da raggiungere entro il 2026 per chi svolge lavori particolarmente pesanti, ovvero i lavoratori addetti alla linea di catena e i conducenti di veicoli per il trasporto pubblico.
Hanno diritto, allo stesso modo, al pensionamento con la quota 97,6 anche i lavoratori notturni. Per avere diritto al pensionamento anticipato è necessario aver lavorato 78 o più notti l’anno.
Se le notti lavorate sono da 64 a 71 all’anno per avere diritto alla pensione anticipata devono aver compiuto 63 anni e 7 mesi se dipendenti (quota 99,6) e 64 anni e 7 mesi se autonomi (quota 100,6).
Per i lavoratori notturni che hanno lavorato dalle 72 alle 77 notti l’anno è richiesto, fermi restando i 35 anni di contributi minimi, di aver compiuto i 62 anni e 7 mesi se dipendenti (quota 98,6) o 63 anni e 7 mesi se autonomi (quota 99,6).
Domanda entro il 1° maggio
Nel messaggio INPS 801 del 5 marzo 2025 l’istituto chiarisce che la domanda di riconoscimento del beneficio deve essere presentata entro il 1° maggio per i pensionamenti del 2026. Per chi presenta domanda oltre tale termine è previsto il differimento del pensionamento anticipato pari a:
- un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari a un mese;
- due mesi, per un ritardo della presentazione superiore a un mese e inferiore a tre mesi;
- tre mesi, per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi.
Per il personale del comparto scuola e Afam, invece, la cui pensione non può essere differita dopo il 1° settembre e il 1° novembre di ogni anno, la presentazione della domanda oltre il termine del 1° maggio significa differire la propria pensione al 1° settembre o al 1° novembre dell’anno successivo a quello di maturazione dei requisiti (in questo caso, quindi, al 2027).
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