Il sistema pensionistico italiano è un sistema molto particolare perché al suo interno ha diverse misure utilizzabili. Le pensioni possono essere prese passando da diversi canali. E praticamente, non c’è un lavoratore identico ad un altro come carriere, contribuzione e regole di pensionamento. Tradotto in termini pratici, c’è chi può uscire dal lavoro ad una determinata età e chi ad un’altra. E a 60 anni di età, le vie possono essere molteplici.
La pensione anticipata a 60 anni, quando è possibile?
Andare in pensione a 60 anni dal punto di vista dei lavoratori è qualcosa quanto meno difficile da portare a compimento, almeno per il credo collettivo. Ma se si approfondiscono le misure, molti potrebbero trovare soluzioni, praticamente mai considerate per poter accedere alla pensione. Senza dubbio con la pensione anticipata ordinaria, quella distaccata dai limiti di età, una persona di 60 anni può andar in pensione sfruttando le normative previste. Come? Iniziando a lavorare presto. Per gli uomini servono 42 anni e 10 mesi di contributi versati, mentre per le donne 41 anni e 10 mesi. Significa che un uomo per uscire a 60 anni di età deve avere iniziato a lavorare intorno ai 17 anni o leggermente dopo. Dal momento che la misura non prevede limiti anagrafici, basterà aver completato questa anzianità contributiva, fermo restando che almeno 35 anni devono essere effettivi da lavoro.
Anche con 41 anni di contributi a 60 anni via libera alla pensione
La pensione anticipata ordinaria però è solo uno dei canali di uscita che è un lavoratore a 60 anni può utilizzare. Per esempio ci sarebbe anche la quota 41 precoci. Una misura che come recita il suo stesso nome permette di uscire dal lavoro a quanti raggiungono i 41 anni di contributi versati. Ma sempre con almeno 35 anni di contribuzione effettiva del lavoro e quindi senza considerare i contributi figurativi per disoccupazione e malattia. La misura però è particolare perché non si rivolge all’intera platea dei lavoratori ma soltanto a determinate categorie. Infatti bisogna essere alternativamente, caregiver, invalidi, disoccupati o alle prese coi lavori gravosi. Ed oltretutto servono anche le caratteristiche del lavoro precoce. L’interessato deve avere iniziato a lavorare prima del compimento dei 19 anni di età anche se l’anno di contributi è stato versato in maniera discontinua. Bastano 60 anni per la pensione anticipata anche con la quota 41 precoci quindi.
Per le donne pensione a 60 anni, ma come?
Una delle novità introdotte nella legge di Bilancio è opzione donna. Per le lavoratrici uscire a 60 anni di età non è una cosa impossibile da fare sfruttando proprio opzione donna. La misura prevede che entro il 31 dicembre 2023 le interessate abbiano completato 60 anni di età e 35 anni di contributi. Ma solo se caregivers, invalide, disoccupate o alle prese con le crisi aziendali. Per caregivers e invalide, se hanno avuto un figlio l’età scende a 59 anni, con due o più figli scende a 58 anni. Per le altre invece l’età di partenza restano i 58 anni previsti. Ma a 60 anni possono uscire tutte le lavoratrici che già al 31 dicembre 2021 avevano raggiunto 58 anni di età e 38 anni di contributi sfruttando la vecchia versione di opzione donna.
Quando con invalidità bastano 60 anni per la pensione anticipata
Infine, a 60 anni le donne potrebbero godere anche della pensione anticipata con invalidità pensionabile almeno all’80%. In questo caso si tratta di una misura strutturale che non ha scadenza e che consente effettivamente di uscire con la medesima carriera delle pensioni di vecchiaia ordinare cioè con 20 anni di contributi versati. Va ricordate al riguardo che l’invalidità pensionabile non è da confondere con l’invalidità civile perché deve essere la commissione medica dell’INPS a certificarla. E riguarda la riduzione della capacità lavorativa specifica per le mansioni che l’interessata svolge durante la sua attività. La pensione con invalidità pensionabile per le donne parte già dai 56 anni di età, mentre per gli uomini dai 61 anni. Ecco spiegato quando bastano 60 anni per la pensione anticipata dei lavoratori.