Il bonus da 150 euro ai lavoratori dipendenti non è spetta a tutti. Molti non hanno considerato il fatto che si tratta un un nuovo bonus una tantum che pur se identico come struttura al precedente bonus da 200 euro, ha dei requisiti differenti. Inutile attendere un bonus che non arriverà mai quindi, e non dipende dal datore di lavoro, come molti credono. Il decreto Aiuti che ha introdotto questo nuovo aiuto da novembre, dopo il precedente di luglio, è chiaro da questo punto di vista. E va considerata la retribuzione lorda utile ai fini previdenziali.
Niente bonus 150 euro per molti lavoratori
Il bonus da 200 euro di luglio fu esteso ad una enorme platea di beneficiari. La soluzione anti rincari delle bollette introdotta dal governo Draghi a luglio, è stata ripetuta nel nuovo decreto Aiuti e giustificata con le stesse motivazioni. Sostenere quanti hanno perso potere di acquisto per via dell’incremento del costo della vita. Tralasciando le polemiche relative alla pochezza delle cifre, che tutto fanno tranne che detonare gli aumenti del costo della vita, per il nuovo bonus la platea dei beneficiari si è sensibilmente ridotta rispetto al precedente di luglio. Allora fu introdotto il bonus per quanti aveva redditi annui fino a 35.000 euro. E pensionati, lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi furono ricompresi tutti nel benefit se rientravano nella soglia.
Basta superare 20.000 euro per essere tagliati fuori dal bonus
Le segnalazioni di pensionati che non hanno ricevuto il bonus da 150 euro sono già tante. E tante diventeranno le segnalazioni dei lavoratori. Ma ripetiamo, il bonus da 150 euro non spetta a tutti. Anche perché da 35.000 euro di soglia reddituale si è scesi a 20.000. Ed un operario che prende più di 1.530 euro al mese supera questo limite che di fatto lo esclude dalla misura. E va considerato il fatto che nella soglia rientra pure la tredicesima mensilità.