L’Europa si prepara alle emergenze con un piano che dovrebbe rendere i cittadini pronti ad affrontare crisi. La Commissione Europea ha introdotto un nuovo piano strategico denominato “Preparedness Union Strategy”, che deve rafforzare la capacità di risposta dell’UE e dei suoi cittadini di fronte a possibili emergenze.
L’iniziativa è stata illustrata ed ha evidenziato che è necessario che i cittadini arrivino preparati a scenari di crisi che possono essere guerre (come quella in Ucraina), attacchi informatici, emergenze sanitarie (come quella affrontata con il Covid-19), ma anche eventi climatici come alluvioni (si veda la Spagna di qualche mese fa con l’alluviole di Valencia), tzunami o terremoti. La preparazione deve essere in grado di far fronteggiare anche le campagne di disinformazione.
Il piano per le emergenze
Il documento delinea 30 azioni principali, suddivise in 7 macroaree, che spaziano dalla preparazione singola del cittadino alla cooperazione tra istituzioni civili e militari. Il Piano non ha un valore normativo, ma le linee guida sono pensate per essere integrate rapidamente nelle politiche europee al fine di rendere l’Unione più resiliente.
Le misure sono concepite per “mettere in sicurezza il tetto prima che inizi la tempesta”, ovvero per rafforzare la capacità di risposta a situazioni critiche prima che si verifichino.
Tra le indicazioni presenti nella strategia, una riguarda la necessità per ogni cittadino di avere una scorta di emergenza di cibo non deperibile e acqua sufficiente per almeno 72 ore.
Questa misura, sembra ricalcare un pò quanto messo in atto da Paesi come Norvegia, Svezia e Finlandia che hanno consigliato ai propri cittadini di avere sempre denaro contante in caso di crisi ed emergenze (come blackout o attacchi hacker).
Le raccomandazioni includono l’accumulo di 20 litri d’acqua per persona, cibo a lunga conservazione e strumenti essenziali come torce, sacchi a pelo, coltelli multifunzione e kit di primo soccorso. Anche se questo tipologia di politica vuol mirare a garantire l’autosufficienza nelle prime ore successive a eventi critici, come disastri naturali o minacce alla sicurezza nazionale, c’è da dire che fa anche abbastanza terrorismo sulle masse.
Coordinamento delle emergenze
Un altro punto centrale della strategia riguarda la protezione da minacce informatiche, in un contesto in cui attacchi provenienti da gruppi legati a Paesi come Russia e Iran stanno diventando sempre più frequenti.
Molti Stati membri hanno dimostrato di essere vulnerabili di fronte agli attacchi digitali e per far fronte a queste minacce si propone l’istituzione di un sistema europeo di allerta per la sicurezza informatica, per monitorare e rispondere rapidamente agli attacchi contro infrastrutture critiche e istituzioni pubbliche.
Attraverso questa strategia, la Commissione mira a costruire un’Europa che sia capace di rispondere in modo rapido ed efficace alle sfide globali che potrebbero presentarsi nei prossimi anni.
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