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Ponte Morandi, firmata la legge sui risarcimenti, ma Mattarella avvisa il Parlamento, è sbagliata

Ponte Morandi, ecco la proposta di legge firmata da Mattarella sui risarcimenti, ma il Quirinale chiede dei correttivi.

Una legge scritta dalla maggioranza, ma votata all’unanimità da tutti i partiti in Parlamento. Parliamo della Legge sul Ponte Morandi, ovvero di quell’atto che adesso garantisce il risarcimento alle vittime del ponte e quindi ai familiari delle stesse vittime. Per una volta il Parlamento all’unanimità, opposizioni e maggioranza, hanno deciso di andare tutti insieme senza litigi politici. Per una volta che sono andati tutti insieme ecco cosa è successo. perché il paradosso è che la legge è stata scritta male. Con delle discriminazioni tra famiglie e figlie di gente sposata e famiglie e figli di gente conviventi al di fuori del matrimonio. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha firmato l’atto, ma con delle postille indirizzate ai due Presidenti di Camera e Senato e naturalmente alla Premier Giorgia Meloni.

Ponte Morandi, firmata la legge sui risarcimenti, ma Mattarella avvisa il Parlamento, è sbagliata

La maggioranza ed il governo hanno scritto male una legge, perché Mattarella ha sollevato delle eccezioni che come vedremo sono lecite. Ma va detto che anche le opposizioni, che hanno votato unanimi la legge sul risarcimento dei danni alle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova, hanno evidentemente letto male la legge. E allora, critiche trasversali quelle che si possono fare ad un Parlamento che evidentemente tutto, da destra a sinistra, ha fatto una figuraccia.
Dalle opposizioni sicuramente si difenderanno dicendo che era un atto da votare per forza e che magari avevano dentro alcuni emendamenti sollevato la questione. Ma a volte per molto meno e per errori meno gravi, o semplicemente per questioni ideologiche, su argomenti del genere si è fatta polemica preventiva, uscendo sui giornali per situazioni di questo genere. Non una mezza riga di polemiche. Eppure è un argomento molto sentito.

Ecco l’oggetto degli appunti mossi dal Quirinale

Riccardo Ricciardi, parlamentare del Movimento 5 Stelle si è difeso a Tagadà, ospite oggi di Tiziana Panella, dicendo proprio che loro del Movimento avevano prodotto un emendamento al riguardo bocciato come sempre dalla maggioranza. Ma dato che si parla di discriminazioni sulle coppie con figli non sposati, crediamo che sia strano come i grillini non abbiano preso la palla al balzo dopo l’emendamento bocciato, uscendo sui giornali e criticando il “razzismo” del governo verso le coppie non sposate. Ma entrando nel merito della vicenda, la legge del discutere è quella contenuta nella proposta che Mattarella ha firmato. Un atto che prevede il riconoscimento di benefici in favore delle “vittime di eventi dannosi derivanti da cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali o autostradali di rilievo nazionale”. E visto che si parla di eventi di questo genere, la legge è stata ribattezzata subito “legge Morandi“.

Garantire un risarcimento a chi è vittima di situazioni come quelle del crollo del ponte a Genova finalmente avrà la sua nascita. Ma Mattarella ha sollevato delle eccezioni. La questione è sull’ordine dei beneficiari del risarcimento che partono dal coniuge e che in secondo luogo citano i figli. E al terzo posto citano i conviventi e quelli dentro le unioni civili.
Secondo il Quirinale, il testo va necessariamente sistemato nel senso che i beneficiari devono intendersi tutti i figli di ciascuna vittima inclusi quelli da rapporti di convivenza o di unioni civili.