Chi ha debiti e pensa di andare incontro al pignoramento del conto corrente, può svuotarlo per mettere al sicuro i propri soldi? Molte volte sul conto corrente ci sono i risparmi di una vita, quelli che potrebbero servire in caso di emergenze e pensare che qualcuno possa appropriarsene a saldo di un debito contratto potrebbe preoccupare. Quello che ci si chiede è se sia lecito per il debitore, svuotare il conto corrente per evitare il pignoramento dei soldi.
Bisogna fare molta attenzione in queste cose perché l’articolo 2901 del codice civile prevede che qualsiasi atto messo in pratica dal debitore per liberarsi del proprio patrimonio può essere revocato dal creditore. La revoca, normalmente colpisce donazioni, vendite, e spostamenti di soldi ad amici e parenti. Vediamo nel dettaglio.
Come si svuota il conto corrente?
Per chi ha contratto un grosso debito il rischio è quello di vedersi pignorare il conto corrente per saldarlo. Il debitore certamente può agire sul proprio conto corrente prima che le somme vengano bloccate dal pignoramento e svuotare il conto corrente.
Può farlo prelevando contanti, aprendo un altro conto corrente, presso altra banca, spostandoci tutti i soldi perché il pignoramento del primo conto non aggredisce anche il secondo aperto dopo (serve un’altra procedura di pignoramento). Ma potrebbe svuotare il conto corrente anche facendo un bonifico nei confronti di un familiare o un amico e farlo passare come donazione.
I modi per svuotare un conto corrente esistono, sono praticabili e vengono messi in atto quotidianamente da chi ha debiti, ma cosa si rischia?
Cosa rischia nel togliere i soldi dal conto?
Qualsiasi azione che sposta il patrimonio (i soldi) dal debitore a un’altra persona può essere revocata entro 5 anni dal creditore, soprattutto se lo spostamento non ha un valido motivo documentato (pagamento di un debito esistente, ad esempio, o per pagare qualcosa che si è acquistato).
Il creditore, quindi, ha delle armi che può utilizzare qualora il debitore decidesse di rendere indisponibili i propri avere per saldare la somma dovuta. E bisogna fare attenzione perché l’atto di revoca può essere chiesto entro un limite temporale di 5 anni dalla transazione.
L’unico problema che si ha, in questi casi, è che il creditore, non avendo accesso ai movimenti del conto corrente del debitore e non potendola ricevere dalla banca, non può intraprendere l’azione revocatoria non sapendo di cosa debba chiedere la revoca. E, così, di fatto, il debitore che svuota il conto non rischia praticamente nulla.
Lo stratagemma dell’assegno
Un altro modo molto utilizzato per sottrarre soldi al conto corrente ed evitare il pignoramento degli stessi è con l’assegno circolare. Emettendo uno o più assegni circolari a favore di terze persone di importi che sommati svuotano il conto corrente, tolgono i soldi dal rischio pignoramento. L’unica accortezza che si deve seguite è di non consegnare gli assegni circolari al beneficiario e conservarli. Si potranno revocare entro 3 anni per recuperare gli importi.
In questo modo al momento della notifica del pignoramento sul conto non ci saranno fondi da essere pignorati.
I rischi che si corrono
Nell’attuare tutte queste strategie, che certamente potrebbero funzionare, si deve sempre considerare che svuotare il conto corrente potrebbe essere considerata un’azione fraudolenta e l’autorità competente potrebbe anche procedere al recupero dei fondi sottratti.
Se ci si chiede, quindi, se sia legale svuotare il conto corrente a ridosso di un pignoramento, bisogna sapere che si può incorrere in conseguenze anche gravi che potrebbero comprendere anche sanzioni a livello legale.
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