Un prelievo forzoso autorizzato dal Governo per chi ha patrimoni superiori a 500 mila euro. Si tratta di una cosa che l’esecutivo ha realmente approvato la scorsa settimana, per poi, però, fare dietro front. Ma vediamo cosa è successo e chi ha corso il rischio di vedersi sottrarre soldi dal conto corrente.
Il prelievo forzoso a cui il Governo ha dato approvazione
La scorsa settimana è stato presentato un ordine del giorno con il quale si chiedeva al Governo di autorizzare un prelievo forzoso per finanziare la lotta contro la dispersione scolastica.
L’ordine del giorno, pur non essendo stato votato dall’aula ha ottenuto il parere favorevole del Governo dopo una leggera modifica al testo che, però, non cambiava la sostanza delle cose.
Ma di cosa si trattava? Di una sorta di tassazione per tutti coloro che hanno un patrimonio superiore a 500.000 euro e tale patrimonio si sarebbe dovuto calcolare tenendo conto anche di eventuali immobili in Italia e all’estero, di investimenti e di giacenze di conti correnti, libretti di risparmio e conti deposito. Si trattava, quindi, di un patrimonio non così difficilmente raggiungibile.
Il passo indietro di Palazzo Chigi
Ma subito dopo l’aver dato parere favorevole, Palazzo Chigi smentisce la cosa e afferma che dopo attenta valutazione dell’odg si è deciso di non dare un seguito alla cosa. Ma perché?
Ovviamente il fatto di aver quasi approvato un prelievo forzoso senza aver consultato il Parlamento aveva scatenato un certo fermento tra le forze dell’opposizione. Ma soprattutto un governo di centrodestra che si è sempre schierato contro i prelievi forzosi, facendone anzi, il proprio cavallo di battaglia nella campagna elettorale contro il centrosinistra, sembrava davvero una presa di posizione fuori luogo.
Forse il caldo ha dato troppo alla testa alla maggioranza che non si è resa conto di cosa stava approvando. Fatto sta che dopo l’approvazione il parere favorevole è stato quasi immediatamente cancellato. Nessuna patrimoniale e nessun patrimonio a rischio prelievo forzoso, quindi.