Presto la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, ma da gennaio l’Agenzia delle Entrate ti aiuta Presto la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, ma da gennaio l’Agenzia delle Entrate ti aiuta

Presto la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, ma da gennaio l’Agenzia delle Entrate ti aiuta

Ecco cosa cambia davvero per le cartelle esattoriali nel 2025 in attesa della nuova rottamazione quinquies.

La rottamazione delle cartelle esattoriali nella sua quinta versione è stata oggetto di diversi emendamenti. Tanto per la legge di Bilancio che per il Decreto Fiscale collegato alla stessa manovra. Eppure nulla di fatto, perché ormai appare certo che non ci sarà in questi atti di governo nessuna nuova sanatoria delle cartelle. Eppure in materia di cartelle esattoriali il 2025 qualche novità la introduce. 

Ormai è stata varata la riforma della riscossione che ha previsto numerose novità in materia. Ci sono cartelle esattoriali troppo vecchie che saranno azzerate, nuove rateizzazioni più lunghe di quelle di oggi e l’utilizzo delle cartelle esattoriali viene drasticamente ridotto con l’accertamento che diventa immediatamente esecutivo.

Accertamento immediatamente esecutivo e la cartella esattoriale serve sempre di meno

L’accertamento diventa esecutivo già in origine e quindi questo rischia di rendere la cartella praticamente inutile, andando ad assottigliare i tempi della riscossione. E questa è una novità molto importante prevista dalla riforma della riscossione. 

Praticamente diventa inutile la cartella esattoriale per attivare le procedure di esecuzione forzata dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Parliamo del fermo amministrativo, del pignoramento di stipendio, pensione o conto corrente e delle ipoteche. Meno cartelle per tutti, questo ciò che emerge in base a quanto è scritto nella riforma delle riscossione, cioè nel Decreto Legislativo numero 110 del 29 luglio 2024. La novità però riguarda solo le imposte statali quali sono quelle di registro e di successione.

Ma può riguardare anche debiti nati a seguito di sgravi fiscali e crediti d’imposta. Ciò che conta è che adesso per questi balzelli, la cartella esattoriale diventa inutile per il via alle azioni di esecuzione forzata e l’Agenzia delle Entrate dovrà rispettare solo il fatto che è tenuta a notificare al contribuente l’avviso di accertamento.

Un accertamento esecutivo invita il contribuente a pagare entro 60 giorni dalla notifica dell’atto. Decorsi 30 giorni dalla scadenza del pagamento le procedure di pignoramento, fermi e ipoteche, possono già scattare. Oggi invece si passa prima alla solita iscrizione a ruolo, all’emissione della cartella esattoriale e così via. 

La cancellazione automatica delle cartelle esattoriali

Con la riforma della riscossione nasce pure la cancellazione delle cartelle esattoriali ai contribuenti che secondo l’Agenzia delle Entrate non sono facilmente attaccabili e su cui per oltre 5 anni si è tentato invano di incassare.

Senza alcuna domanda da parte del contribuente, ecco che arriva la cancellazione da parte dell’Agenzia delle Entrate che di fatto ammette di non essere stata in grado di incassare la cartella di un contribuente e di rinunciare a provarci ancora. Il contribuente che ipotizziamo sarà tra quelli che godranno di questa novità sono per lo più falliti, deceduti o nullatenenti.

Contribuenti che comunque nel loro estratto troveranno la cancellazione di queste cartelle più vecchie di 5 anni. Il debito tornerebbe ad essere dovuto all’Ente creditore che a sua volta potrà decidere se cancellarlo del tutto o riprovare l’incasso.

Piani di rateizzazione più lunghi sulle cartelle esattoriali

Le rate sono un altro argomento della riforma della riscossione che modifica la lunghezza di quelle rateizzazioni che si continuano a chiamare ordinarie. Oggi le rate che ogni contribuente può chiedere sulle sue cartelle esattoriali possono arrivare a 72 rate mensili. Solo nel caso di grave e documentata situazione economica e finanziaria, il contribuente può spuntare fino a 120 rate.

Dal 2025 e di biennio in biennio la novità porterà la possibilità di avere 120 rate per tutti gli indebitati. Fermo restando che la rata minima non deve scendere, come già oggi sotto i 50 euro. Nel 2025 le rate ordinarie classiche saranno fino a 84, passando poi a 96 dal 2027, a 108 dal 2029 e a 120 dal 2031.

Una soluzione più favorevole quindi per i contribuenti che vogliono rientrare dei debiti ma non hanno la disponibilità immediata per far fronte al versamento in unica soluzione o che non hanno disponibilità per rate troppo elevate di importo. 

La rottamazione quinquies, presto ne sapremo di più

Quelle sopra citate sono le novità introdotte dalla riforma della riscossione. Deluso chi si aspettava una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Ma le speranze non sono terminate. Infatti la Lega sembra intenzionata a presentare un decreto ad hoc con una nuova rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali. Che dovrebbe riguardare i debiti diventati cartella e quindi affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione fino al 31 dicembre 2023. Con la possibilità di pagare senza anticipi o maxi rate iniziali, 120 rate mensili di uguale importo. La prima entro il 31 luglio 2025.