Addio pensione da marzo 2025, tolleranza zero dell’INPS sui furbetti Addio pensione da marzo 2025, tolleranza zero dell’INPS sui furbetti

Prima 598 euro a 57 o 62 anni e poi la pensione, ecco come fare

Ecco come godere di un indennizzo da 598 euro circa al mese rottamando l’autorizzazione alla propria attività già a 57 o 62 anni di età.

Molti lavoratori si trovano privi dei requisiti minimi per andare in pensione. Per esempio c’è chi non ha ancora raggiunto i 67 anni di età per la pensione di vecchiaia e chi invece non ha ancora completato i 42 anni e 10 mesi di contributi utili alle pensioni anticipate ordinarie. Si tratta delle due misure di pensionamento pilastro del sistema. Quelle che si applicano ai lavoratori dipendenti e ai lavoratori autonomi senza distinzione. Ma sono proprio alcuni di questi soggetti che possono godere di una indennità che di fatto li accompagna alla pensione. Si possono prendere circa 598 al mese come indennità per tutti gli anni che mancano ai 67 anni di età. Ed a partire dai 57 anni per le donne o dai 62 anni per gli uomini.

Prima 598 euro a 57 o 62 anni e poi la pensione, ecco come fare

I lavoratori autonomi che hanno piccole attività commerciali, negozi, bar e attività ricettive in genere, possono godere dell’indennizzo commercianti. Si tratta di una misura che consente di percepire esattamente 598,61 euro al mese per tutti i mesi che mancano ad arrivare alle pensioni di vecchiaia ordinarie. Quindi una titolare di un’impresa commerciale in forma autonoma che sfrutta questa misura può iniziare a percepire questa cifra mensilmente già dai 57 anni di età. Gli uomini invece possono iniziare a percepire il tutto a partire dai 62 anni di età. Importante però è che l’attività commerciale di cui si è titolari venga chiusa.

Ecco come fare e come funziona lo strumento

La misura è meglio conosciuta come rottamazione della licenza (l’autorizzazione a svolgere l’attività commerciale). E permette ai titolari di attività commerciali come quelle prima descritte da almeno cinque anni prima della data di cessazione, di godere di questa indennità. In pratica per godere di questo vantaggio per soggetti che non hanno i requisiti utili per andare in pensione, la soluzione è quella di consegnare la licenza al proprio Comune e di cancellare l’attività di lavoro autonomo dai Registri delle Imprese presso le Camere del Commercio. Una volta provveduto ad effettuare questi passaggi, si può presentare domanda all’INPS per l’indennità. Misura che in pratica è pari al trattamento minimo INPS valido nell’anno della rottamazione della licenza. Quindi per il 2024 essendo pari a 598,61 euro il trattamento minimo INPS anche l’indennizzo commercianti è pari a questa somma.