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Prima la pensione anticipata, ma a 67 anni anche il vantaggio della pensione di vecchiaia

Prima la pensione anticipata, con calcolo sfavorevole, poi a 67 anni il vantaggio sul calcolo proveniente dalla pensione di vecchiaia.

Cosa cambia tra pensione di vecchiaia e anticipata? Ci sono lavoratori che sono andati in pensione anticipata grazie a misure che lo permettevano e a carriere lavorative ricche di contributi. Anticipare la pensione significa farlo prima di arrivare ai fatidici 67 anni di età. C’è chi ci è andato a 60, 61 o 62 anni. Prima di arrivare all’età della pensione di vecchiaia quindi.

Ci sono soggetti in pensione già da anni, anche se sono nati nel 1958 e si trovano quest’anno a completare i 67 anni di età. Ma cosa può accadere di favorevole una volta giunti a questa età?

Qualcuno non sa che dopo la pensione anticipata una volta entrati nel perimetro della pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni di età, si può sfruttare una novità proveniente da una recente sentenza della Cassazione.

Prima la pensione anticipata, ma a 67 anni anche il vantaggio della pensione di vecchiaia

A 67 anni c’è chi potrebbe avere diritto ad un calcolo diverso della pensione e soprattutto, più favorevole. Infatti la Corte di Cassazione ha prodotto una novità che riguarda per esempio i nati nel 1958 che però sono già in pensione.

Chi arriva a raggiungere l’età pensionabile dei 67 anni, potrebbe chiedere all’INPS il favore del ricalcolo della prestazione con le regole della quiescenza di vecchiaia.

Che permettono di sfruttare una vecchia normativa che aumenta l’importo della pensione percepita. In effetti è possibile chiedere il ricalcolo della pensione che per le uscite anticipate non permetteva di sfruttare un vantaggio che molti considerano irrisorio ma che invece può determinare introiti migliori di pensione.

Quindi, giunti all’età della pensione di vecchiaia si può sfruttare il ricalcolo della pensione che permette di sterilizzare a richiesta alcuni contributi dannosi alla pensione.

Che non si potevano eludere dal calcolo alla data di uscita con la pensione anticipata poiché in quel caso tutti i contributi versati potevano essere utili al raggiungimento dei requisiti previsti per l’uscita, magari come possono essere i 42,10 anni che servono per le anticipate ordinarie.

Il ricalcolo, ecco perché conviene


Per accedere alla pensione di vecchiaia servono almeno 67 anni di età uniti ad almeno 20 anni di contributi. Per chi ha accumulato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini o 41 anni e 10 mesi per le donne, c’è la possibilità di uscire indipendentemente dall’età anagrafica

Ora, dopo la sentenza numero 30803/2024 della Corte di Cassazione ecco arrivare la possibilità di sterilizzare i contributi che danneggiano il calcolo. Prima di questa sentenza, la possibilità veniva negata a chi era andato già in pensione con le anticipate.

Ma adesso nasce il principio che rientrando nel perimetro della pensione di vecchiaia, chi ha subito un calcolo meno favorevole della pensione per via di questi contributi, dato che per la vecchiaia non servono più, può recuperare cifre migliori di prestazione.

Si possono sterilizzare i contributi dannosi degli ultimi 5 anni prima della pensione. Parliamo di contributi che per reddito percepito erano meno alti di quelli medi percepiti durante la carriera. E dal momento che la parte di pensione calcolata con il retributivo guarda agli ultimi anni di carriera, ecco spiegato il perché si può sfruttare una regola favorevole come questa.

Ecco le regole della sterilizzazione tra pensione anticipata e pensione di vecchiaia

La sterilizzazione può arrivare ad un massimo di 5 anni di contributi. Per esempio, chi è andato in pensione con 42,10 anni di versamenti, a 67 anni potrebbe anche decidere di farsi calcolare la pensione su 37,10 anni, chiedendo l’esclusione dal calcolo della pensione degli ultimi 5 anni magari passati tra ammortizzatori sociali, riduzione dell’orario di lavoro e per qualsiasi altro motivo che ha portato ad una riduzione di reddito negli ultimi anni antecedenti la pensione anticipata.

Questo perché a 67 anni bastano 20 anni di versamenti, ed i 37,10 anni prima citati sono più che sufficienti. Cosa che invece con la pensione anticipata non bastava, perché bisognava arrivare ai già citati 42,10 anni. Ricordiamo che tale facoltà è ammessa solo a chi ha contributi versati in epoca retributiva e quindi ha diritto al calcolo misto della prestazione. Per chi invece ha iniziato a versare solo dopo il 1995, la sterilizzazione non ha effetto, visto che la pensione è calcolata sempre e solo in base al montante contributivo ed all’accumulo dei contributi senza guardare alle retribuzioni.