Quando si sente parlare di figli minori affidati alla madre a seguito di una separazione o di un divorzio, nessuno si scandalizza, tanto meno ci si pone una domanda sul motivo. Ma, venire a conoscenza di un affidamento dei figli concesso al padre, desta scalpore e, senza bisogno di essere ipocriti, ci si chiede perché, visto che si tratta di una pratica inusuale. In questo articolo, parliamo proprio di quest’ultima eventualità, ossia: quando e perché i figli sono affidati al padre.
Affidamento dei figli al padre o solo al padre
E’ bene fare una distinzione tra due espressioni che sembrerebbero indicare la stessa situazione, ma che così, non è. Quando si parla di affidamento al padre, s’intende, ormai, la regola generale, ossia quello dell’affidamento condiviso. Invece, se si parla di affidamento al solo padre, è chiaro che esso ha carattere esclusivo, cioè, estromette la madre dall’affidamento di un figlio minore.
Questa condizione è abbastanza rara, ma cerchiamo di capire quando ricorre.
Cos’è l’affidamento di un figlio
L’affidamento di un figlio comporta per il genitore il diritto e il dovere di prendere delle decisioni importanti per la vita del minore. In tal caso, l’affidatario è responsabile della crescita del figlio, tenendo conto della sua indole, delle sue tendenze e delle sue ambizioni.
Cos’è l’affidamento condiviso
L’affidamento condiviso comporta che entrambi i genitori, separati o divorziati, debbano essere responsabili del figlio, ossia accompagnare le decisioni più importanti della sua vita, a partire dalla scuola e alla salvaguardia della sua salute. Lo stesso principio è applicabile ai conviventi e ai non conviventi che hanno in comune uno o più figli.
Il termine condiviso non è quantificabile con il tempo che un figlio trascorre con l’uno o con l’altro genitore, ma indica solo che i genitori hanno un ruolo paritario nei confronti del figlio.
Cosa s’intende per affidamento esclusivo
Nell’affidamento esclusivo, il figlio è affidato ad un solo genitore, l’unico a prendere le decisioni del figlio. L’affido esclusivo deve essere stabilito da un giudice a seguito di casi gravi.
Affidamento esclusivo al padre: in quali casi?
Come accennato inizialmente, è raro che un figlio sia affidato solo al padre. Infatti, ciò capita quando è sconsigliato affidare il minore alla madre, ecco perché:
- madre non idonea: a seguito di un accertamento approfondito eseguito da un esperto per conto di un giudice, risulta che la madre non è in possesso delle sufficienti qualità genitoriali. In questo senso, per qualità s’intende competenza, quindi, nulla a che fare con una perizia psichiatrica che indica tutt’altro;
- commissione di reati: ad esempio, quando la madre impedisce che vi sia un rapporto tra padre e figlio;
- alienazione parentale e condotto manipolative;
- maltrattamenti, condotto violenta ed aggressiva posta in essere in presenza del figlio minore;
- disinteresse verso il figlio;
- inosservanza dei doveri genitoriali, tra cui rientra il mancato mantenimento;
- allontanamento dalla casa coniugale, rendendosi irreperibile;
- trasferimento all’estero o in un’altra città con il figlio senza il consenso del padre.
Addebitare la madre delle suddette accuse, non dà in automatico l’affidamento esclusivo del minore al padre. Il giudice dovrà svolgere ulteriori accertamenti e alla fine valutare le considerazioni dell’esperto o dei Servizi Sociali per poi giungere a una conclusione. In alcuni casi, la situazione è ancora più complessa, per cui il giudice si affida anche a un consulente tecnico, psicologo o psichiatria che sia, oltre ai Servizi Sociali.
L’affidamento solo al padre, esclude i rapporti della madre con il figlio?
Come detto poc’anzi, la mancanza di sufficienti competenze genitoriali impedisce la madre dal prendere decisioni per il figlio minore, ciononostante, anche il genitore non affidatario può partecipare alle decisioni più importanti per il figlio.
Solo l’affidamento super esclusivo al padre, non consente alla madre di partecipare alle decisioni per il figlio, nemmeno a quelle più insignificanti. Così come quando un genitore viene dichiarato decaduto dalla responsabilità genitoriale.
Collocazione dei figli presso il padre
L’affidamento non è da confondere con la collocazione. Anche il genitore non affidatario ha diritto di frequentare i figli in determinati giorni o periodi prestabiliti, sicuramente in modo minore rispetto a quanto il figlio non passi del tempo con il padre.
Conclusione
Anche la madre può ottenere l’affidamento esclusivo di un figlio, in tal caso, per il padre valgono le stesse motivazioni di esclusione dalle decisioni del minore.
E’ da sottolineare che la mancanza di redditi della madre o un tradimento effettuato nel corso del matrimonio ai danni del marito, non rientrano nei casi di esclusione di affido. Anche in questo caso, vige lo stesso principio a parti inverse.