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Questi invalidi vanno in pensione dai 51 ai 56 anni di età e con soli 15 anni di contributi

Per una sola categoria di invalidi la pensione è accessibile al compimento dei 51 e dei 56 anni di età. Vediamo i particolari.

Sembra assurdo pensare di poter accedere alla pensione dai 51 ai 56 anni, ma per una categoria di invalidi è proprio questa l’età richiesta per accedere, in deroga, alla pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi (anche se a volte ne bastano anche solo 15).

Partiamo con il parlare della misura: si tratta della pensione di vecchiaia anticipata per i lavoratori invalidi. Questa è una misura che ha lasciato inalterati per molti anni i requisiti anagrafici di accesso alla pensione, senza che aumenti e riforme incidessero sull’età di accesso che è, quindi, rimasta di 56 anni per le donne e 61 anni per gli uomini.

Essendo una pensione di vecchiaia, poi, sono sempre stati sufficienti solo 20 anni di contributi, ma se si è in possesso dei requisiti richiesti da una delle tre deroghe Amato ne bastano anche solo 15 di anni di contributi.

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Questi invalidi in pensione a 56 e 61 anni

Spiegata la misura, che prevede un’età pensionabile già ridotta, vediamo in quali casi sono sufficienti meno anni.

L’età anagrafica per accedere alla pensione di vecchiaia anticipata per invalidi per non vedenti è ridotta a 56 anni per gli uomini e 51 anni per le donne, fermi restando i 20 anni di contributi maturati. Si tratta di un forte anticipo rispetto ai 67 anni necessari per la generalità dei lavoratori.

Per quel che riguarda, invece, i 20 anni di contributi necessari per l’accesso, si riducono a 15 quando si può essere beneficiari di una delle tre deroghe della Legge Amato del 1992. Si tratta di tre vecchie deroghe (in realtà sono quattro ma una non è più applicabile) che sono ancora oggi in vigore e richiedono:

  • aver versato almeno 15 anni (780 settimane) di contributi prima del 1992 (prima deroga);
  • aver ottenuto l’autorizzazione ai versamenti volontari entro il 24 dicembre 1992, anche senza averli mai versati (seconda deroga);
  • avere almeno 25 anni di anzianità contributiva di cui 15 anni di contributi effettivi da lavoro dipendente e 10 anni lavorati in modo discontinuo o che non coprono 52 settimane per l’annualità.

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Pensione a 51 e 56 anni, chiarimenti

La pensione anticipata in questione è consentita agli invalidi almeno all’80% e non vedenti lavoratori del settore privato (sono esclusi lavoratori autonomi e dipendenti del settore privato).

Va ricordato, infine, che sia per lavoratori invalidi all’80% che per non vedenti per l’accesso alla pensione è richiesto il rispetto di una finestra di attesa di 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti. L’ammontare dell’assegno mensile spettante, invece, è calcolato normalmente con il sistema di calcolo in cui si ricade (retributivo, misto o contributivo) senza alcuna penalizzazione.