La legge di bilancio per il 2022 ha introdotto una nuova forma di pensionamento anticipato, denominata quota 102, che consente di andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi per i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’INPS. Si tratta di una misura limitata al solo anno 2022, che sostituisce la precedente quota 100. Ma è una misura che a determinate condizioni si centra ancora oggi.
Ecco i punti cardine della quota 102
Prima di parlare delle opportunità che alcuni contribuenti potrebbero avere per sfruttare quota 102 anche nel 2023, ecco quali sono i punti salienti di questa misura eliminata dal sistema dal 31 dicembre 2022. La pensione con quota 102 è una forma di pensionamento anticipato introdotta dalla legge di bilancio per il 2022, che consente di andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi per i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’INPS. La quota 102 pertanto, si rivolge ai nati entro il 1958 che raggiungono i 38 anni di contributi tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022. Si tratta di una misura limitata al solo anno 2022, che sostituisce la precedente quota 100 che invece si centrava con 62 anni di età e 38 anni di contributi. La misura però si cristallizza.
La quota 102 anche nel 2023, ecco come
La cristallizzazione del diritto è molto importante perché significa che chi matura i requisiti per la quota 102 entro il 31 dicembre 2022 può richiedere la pensione anche successivamente a tale data, senza perdere il beneficio. Si tratta di una possibilità che consente ai lavoratori di scegliere il momento più opportuno per cessare l’attività lavorativa. Ai fini della maturazione del requisito contributivo, si possono considerare anche i periodi oggetto di riscatto, come ad esempio il riscatto della laurea. La pensione con quota 102 è soggetta a limiti di incumulabilità con i redditi da lavoro e con altri sostegni al reddito. L’unica eccezione è il lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui. La pensione è calcolata con il sistema misto perché nessuno ad oggi può rientrare completamente nel sistema contributivo maturando 38 anni di contributi dal 1996 ad oggi.