Ecco i vari punti di un progetto di riforma delle pensioni che guarda al 2027, dalla quota 41 per tutti all'aumento delle pensioni minime. Ecco i vari punti di un progetto di riforma delle pensioni che guarda al 2027, dalla quota 41 per tutti all'aumento delle pensioni minime.

Quota 41 per tutti, niente aumento età 2027 e 1.000 euro pensioni minime

Ecco i vari punti di un progetto di riforma delle pensioni che guarda al 2027, dalla quota 41 per tutti all’aumento delle pensioni minime.

Niente riforma delle pensioni nel 2025. Le opposizioni che accusano il governo di mancate promesse mantenute. Il governo che risponde che la legislatura non è finita. E allora ecco i vari progetti appesi ma su cui la maggioranza del governo continua a dire la sua e a promettere interventi. Nel frattempo molta polemica ha fatto l’allarme della CGIL che ha accusato l’INPS di aver già previsto nei suoi simulatori della pensione futura, l’incremento di 3 mesi dell’età pensionabile per via dell’aspettativa di vita. Con l’INPS che ha smentito ma che bel frattempo ha sistemato i simulatori. Ma cosa accadrà sulle pensioni nei prossimi anni da qui alla fine della legislatura? Quota 41 per tutti, nessun aumento età 2027 e 1.000 euro minime sono progetti seri o no?

Quota 41 per tutti, niente aumento età 2027 e 1.000 euro pensioni minime

Nel 2027 le pensioni subiranno un incremento dell’età pensionabile o no? Al momento possiamo dire che nulla è certo e che si resta nel campo delle ipotesi. Quindi, errore nel simulatore INPS o no impossibile che già oggi si sappia tutto questo. E lo rimarca pure
il sottosegretario Claudio Durigon che sottolinea come l’attuale governo è al lavoro per evitare il tanto discusso aumento dei requisiti nel 2027. Perché a prescindere da ciò che si dice, sarà anche stato un semplice errore dell’INPS che ha scatenato le polemiche, ma il fatto che nel 2027 potrebbero aumentare i requisiti sulle pensioni per via dell’aspettativa di vita non è una cosa lontana dalla realtà.

Dalla pensione a 64 anni di età a quota 41 per tutti

“Interverremo per evitare che scattino i nuovi requisiti dal 2027”, questo ha detto Durigon, uno dei massimi esponenti della Lega e uno di quelli che più è implicato nella previdenza e nelle varie ipotesi di riforma delle pensioni che negli anni si sono susseguite. Il Sottosegretario ha detto anche che la pensione a 64 anni nel 2025 con 25 anni di contributi e l’uso della previdenza integrativa di fianco a quella obbligatoria che favorisce l’uscita, è una rivoluzione. Un cambiamento epocale. Che è solo preludio di un piano più profondo. Che mira ad estendere la facoltà di uscita a 64 anni anche a chi oggi non ci rientra. Perché oggi i 64 anni di età sono buoni solo per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995. Significa che entro fine legislatura il governo pensa adesso a portare le pensioni anticipate contributive a tutti i lavoratori. Mantenendo per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 il calcolo misto. Questo ciò che si può interpretare adesso dalle parole di Durigon.

Anche le minime a 1.000 euro è un progetto che resta in piedi?

In questo modo quota 41 per tutti perderebbe importanza. Diventerebbe quasi superflua ma verrebbe considerata come misura in più da varare comunque, ma utile solo per le categorie più deboli o per le attività gravose. Alle parole di Durigon noi aggiungiamo anche un’altra promessa del governo. Un’altra promessa di legislatura. Stavolta di matrice forzista visto che da sempre è Forza Italia a spingere per le pensioni minime a 1.000 euro. Entrerà pure questa misura nel progetto riformatore che guarda all’intera legislatura e quindi al 2027?