Con la riforma della riscossione sono state aumentate di numero le rate massimo ammissibili dei piani di dilazione ordinaria delle cartelle esattoriali. Chi provvede oggi a richiedere la rateizzazione ordinaria può godere di un piano di rientro in 7 anni. Che può diventare in 10 anni in alcuni casi che adesso vedremo. Ma non c’è bisogno di prendere appuntamento agli uffici ex Equitalia, cioè agli uffici dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Si può fare tutto comodamente da casa. E adesso vedremo come fare a rateizzare le cartelle esattoriali in 84 o 120 rate con pochi ed intuitivi passaggi.
Rateizzare le cartelle esattoriali in 84 o 120 rate, fai tutto da solo, ecco come
Oggi con la digitalizzazione di molti servizi delle pubbliche amministrazioni anche chiedere le rate sulle cartelle esattoriali è diventato abbastanza semplice. Per i contribuenti che hanno lo Spid, cioè il Sistema pubblico di identità digitale o la Cie, cioè la carta d’identità elettronica, la procedura è abbastanza comoda. Infatti si può fare tutto comodamente da casa anche con un semplice smartphone. La procedura è telematica per rateizzare le cartelle esattoriali in 84 o 120 rate. Basta autenticarsi all’area riservata del sito del concessionario della riscossione. Una volta autenticati con le credenziali Spid o Cie bisognerà prima di tutto verificare le cartelle esattoriali che si hanno sul groppone.
Ecco come fare da soli la rateizzazione delle cartelle esattoriali
Consulta la situazione debitoria infatti è l’area dove un contribuente può andare a recuperare tutte le cartelle a suo carico presenti nella banca dati dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Tutte le cartelle sulle quali in precedenza non sono stati introdotti provvedimenti di sgravio anche parziale o di sospensione della riscossione possono essere rateizzate. Il contribuente per scegliere quale sono le cartelle che vuole saldare a rate nell’elenco che il sito proporrà. Tra tutti i debiti iscritti a ruolo quindi sarà il contribuente a scegliere quali vorrà effettivamente rateizzare. Una volta trovate le cartelle da dilazionare si dovrà passare all’area rateizza il debito. In questo caso il contribuente dovrà scegliere in quante rate potrà rateizzare il debito fino a massimo 84 rate. Infatti con la riforma della riscossione questo è il numero massimo di rate che i contribuenti del 2025 potranno chiedere. La motivazione per la rateizzazione è sempre quella delle difficoltà economiche e finanziarie. Ma per le 84 rate e per debiti fino a 120.000 euro totali, non è richiesto alcun documento a prova della situazione di temporanea difficoltà economica e finanziaria. Documenti che invece diventano fondamentali nel momento in cui il contribuente vuole chiedere un piano fino a 120 rate e quindi a 10 anni.
Bollettini a casa via email
Nel momento in cui il contribuente sceglie il numero di rate che ha deciso di utilizzare, fermo restando il fatto che il numero massimo di 84 è concedibile purché ogni singola rata non sia inferiore a 50 euro, dovrà scegliere la data da cui far partire il piano. Le opzioni sono contenute in 12 giorni che sono quelli tra la data di presentazione delle istanze di rateizzazione e l’ultimo giorno utile offerto dal sistema. Il pagamento della prima rata è praticamente obbligatorio perché solo pagando la prima rata effettivamente la rateizzazione avrà i natali. Poi si potranno saltare anche 8 rate in caso di difficoltà a pagare senza correre il rischio di decadere dal provvedimento della rateizzazione. Una volta scelta la data di scadenza della prima rata e il numero di rate, il contribuente non deve fare altro che inviare la richiesta di rateizzazione. Il provvedimento di accoglimento è praticamente in tempo reale tant’è vero che immediatamente dopo l’invio della richiesta il contribuente riceverà via email il provvedimento di accoglimento, il piano di rientro dettagliato e i primi bollettini con QR code per il pagamento PagoPa.