Cambia il reddito di cittadinanza per le famiglie italiane. Il Governo Meloni ha deciso di tirare subito il freno a mano alla misura, per poi rottamare il sussidio per sempre. Il piano è in corso, con il primo passo che viene fatto con la Legge di Bilancio 2023 dove oltre ad una concreta limitazione come durata, viene già prevista la cessazione. Ma è una cosa che si può fare? La domanda nasce spontanea, soprattutto perché all’interno di queste novità c’è qualcosa che stride. Reddito di cittadinanza di 8 mesi e poi stop per tutti? La verità è che si può fare, ma poi bisogna comunque intervenire su alcuni aspetti molto importanti.
Reddito di cittadinanza di 8 mesi e poi stop per tutti? La verità che nessuno dice
Nella nuova legge di Bilancio c’è il taglio di durata del sussidio che resta attivo per tutti i 12 mesi del 2023 solo per famiglie con al loro interno minori, invalidi o anziani. Senza questi soggetti e quindi in presenza di persone occupabili e attivabili ad un nuovo lavoro, la misura durerà fino a settembre e poi stop. E sarà uno stop definitivo, dal momento che sempre nella legge di bilancio emerge a chiare lettere che: “dal 1° gennaio 2024 vengono abrogate le disposizioni di cui agli articoli 1 a 13 del decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019”. Nella bozza della manovra si legge che il provvedimento che disciplina le modalità operative per il riconoscimento del reddito di cittadinanza, cioè la parte del cosiddetto decretone (decreto n° 4 del 2019), verrà abrogato.
Il nuovo reddito di sussistenza da quando?
Reddito di cittadinanza di 8 mesi e poi stop per tutti è la dura realtà per le famiglie senza al loro interno i soggetti prima citati. Perché con lo stop di settembre queste famiglie usciranno dal perimetro non solo del reddito di cittadinanza che verrà stoppato a tutti, ma anche delle ipotetiche nuove misure da varare. Infatti si parla di cancellazione del reddito di cittadinanza con sostituzione con il reddito di sussistenza. Che sarebbe una misura che per platea dei potenziali beneficiari ha le famiglie che prenderanno il reddito di cittadinanza per tutti i 12 mesi del 2023, ma non quelle che se lo vedranno bloccare a settembre.
Le politiche attive sul lavoro
Il lavoro del governo resta arduo. Soprattutto perché per gli occupabili, finiti nel mirino delle nuove regole, si parla di offerte di lavoro congrue e di corsi di formazione. Il governo dovrebbe essere capace di avviare per ogni singolo beneficiario occupabile, un corso di formazione ad hoc. E poi dovrebbe essere in grado di offrire un posto di lavoro a tutti. Infatti restano fissati i vincoli per questi beneficiari. Che se rifiuteranno di partecipare ad un corso di formazione o diranno di no ad una offerta congrua di lavoro, perderanno il sussidio. E lo perderanno anche prima degli 8 mesi promessi. E con le attuale condizioni di salute dei centri per l’impiego del territorio italiano, il progetto è più che ambizioso.