Con la vittoria del centrodestra coloro che sono titolari di reddito di cittadinanza avranno vita dura. Come già annunciato, infatti, le intenzioni del centrodestra sono quelle di iniziare a togliere il reddito di cittadinanza a coloro che possono svolgere lavoro. Per farlo, però, le soluzioni possono essere due:
- modificare la legge che il reddito di cittadinanza lo ha inserito e lasciarlo soltanto ai soggetti fragili; in questo caso chi lo percepisce, per diritto acquisito, potrà goderne, in ogni caso, fino alla sua naturale scadenza di 18 mesi (o fino al mantenimento dei requisiti);
- applicare quanto previsto dalla legge e togliere il reddito a coloro che rifiutano per due volte consecutive un lavoro proposto (o dal primo rifiuto se è percepito da più di 12 mesi).
La terza via che non si considera
Ma esiste anche una terza via per decurtare il numero delle persone che percepiscono il reddito di cittadinanza. Aumentare i controlli per scovare i furbetti. Come coloro che svolgono lavoro in nero. Ed in questo caso, è bene ricordarlo, la legge punisce chi omette di dichiarare l’inizio di una nuova attività.
In questo caso chi viene scoperto a lavorare in nero non solo perde il reddito di cittadinanza, ma si troverà anche nella scomoda situazione di dover restituire tutti gli importi percepiti in precedenze.
Per tranquillizzare i titolari di RDC, è bene chiarire che la restituzione di quanto percepito sarà richiesta non a chi scade il reddito di cittadinanza ma solo chi verrà scoperto a fruirne indebitamente.