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Reddito di cittadinanza, nuova card per alcuni beneficiari, ecco perché

Capita spesso che nonostante la domanda di reddito di cittadinanza è accolta, nella card non ci sono soldi.

Un caso assai particolare è quello che ci ha segnalato un lettore che ha avuto una serie di problematiche relative al suo sussidio sia al Patronato che alle Poste. Come tutti sanno il reddito di cittadinanza si percepisce con ricariche mensili su una card del tutto simile ad una normale carta di credito. Parliamo della card gialla RDC, una tessera magnetica di colore giallo, che serve per prelevare la parte di sussidio che la normativa prevede in contanti, per fare la spesa nei negozi aderenti, per pagare le utenze domestiche e per comprare farmaci. Ma non è raro il caso di contribuenti che hanno due card gialle e magari ne sono inconsapevoli. E il lettore per poco non ha perduto il sussidio, perché non sapeva che i soldi venivano caricati sulla sua seconda carta e non sulla prima.

Reddito di cittadinanza, ecco chi ha due card RDC senza nemmeno saperlo

RDC

Il nostro lettore ha percepito il reddito di cittadinanza dal mese di febbraio 2020 al mese di maggio 2020, salvo poi trovare lavoro e perdere il diritto al sussidio. Tra lavoro dipendente e successiva Naspi, la situazione del nostro lettore è precipitata come lavoro e come reddito. A tal punto che a gennaio 2023 è stato costretto a ripresentare domanda di RDC. Munito di ISEE corrente il lettore ha avuto l’esito positivo alla domanda, con 500 euro di RDC assegnato adesso. Alle Poste hanno consegnato la CARD al lettore, una CARD nuova in sostituzione di quella precedentemente smarrita, relativa al sussidio preso come detto nel 2020. Ma della ricarica da 500 euro che l’INPS sostiene di aver liquidato, nemmeno una traccia. Sulla CARD consegnata da Poste Italiane, solo 54 centesimi di euro. Ma il problema è di semplice risoluzione.

Ogni nuova domanda di RDC da nuova CARD, nuovo PIN e nuove credenziali

Il nostro lettore non è l’unico in Italia, tra i beneficiari del sussidio, a trovarsi di fatto con due CARD RDC attive a suo nome. Quella con i 54 centesimi di euro altro non è che la CARD risultante dalla prima tornata di sussidio percepito. I 54 centesimi sono ciò che il lettore aveva lasciato sulla vecchia tessera magnetica. Evidente che alle Poste hanno fatto una ricerca monca sul codice fiscale del malcapitato, non approfondendo il campo. Infatti sicuramente dall’INPS sono due le CARD da attivare del lettore. Una, quella vecchia e sostitutiva di quella smarrita dallo stesso lettore. L’altra quella nuova, collegata alla domanda di RDC di gennaio 2023. SU quella CARD arriveranno, oltre ai 500 euro già presenti oggi, le ricariche dei mesi successivi. Sulla vecchia, resteranno, salvo che li spenda, solo i 54 centesimi già citati.