Ci siamo, domenica 20 e lunedì 21 saremo chiamati alle urne per esprimerci sul taglio del numero dei parlamentari nel referendum confermativo.
Ricordiamo, prima di vedere le ragioni del si e quelle del no, che in questo referendum non è necessario il raggiungimento del quorum per la validità: a fine consultazione, quindi, si conteggeranno le schede e lo schieramento che avrà raccolto più voti avrà vinto.
Ricordiamo che con questo referendum si va a decidere se tagliare o meno il numero dei parlamentari riducendoli di 345 unità e portando la Camera da 630 a 400 deputati ed il Senato da 315 a 200 senatori.
Perchè si vota?
Il referendum confermativo è indetto quando si approva una legge costituzionale o una revisione della Costituzione. La legge che andremo a confermare o no il prossimo fine settimana è stata approvata lo scorso 8 ottobre ed entro 3 mesi andava richiesto che la stessa fosse confermata dai cittadini tramite referendum.
A richiedere il referendum confermativo potevano essere o 500mila cittadini, 5 condigli regionali, un quinto dei parlamentari di una delle due Camere.
A chiedere il referendum sono stati 71 senatori (oltre un quinto). Quindi ora, noi elettori, siamo chiamati ad esprimerci su questa legge.
Referendum taglio parlamentari: e ragioni del SI
Chi è convinto di votare SI sostiene che con un numero inferiore di Parlamentari il Parlamento sarebbe più snello e funzionale.
In questo caso si porterebbe il numero dei parlamentari in linea con quelli degli altri Paesi europei, ed inoltre, cavallo di battaglia del SI, il tutto sarebbe molto meno costoso.
A chi obietta che non saremmo abbastanza rappresentati le ragioni del SI obiettano che a livello locale la rappresentanza è assicurata dai consigli regionali che nel 1963, quando si fissò il numero dei parlamentari, non c’erano. Proprio per questo motivo la rappresentanza dei cittadini non corre rischi.
Il taglio del numero dei parlamentari, per i sostenitori del SI, dovrebbe essere inteso come l’inizio di una stagione di riforme.
Referendum taglio parlamentari: le ragioni del NO
Chi sostiene il NO per questo referendum è preoccupato proprio per la rappresentanza dei cittadini che, tagliando i parlamentari non sarebbe più garantita aumentando gli elettori rispetto agli elette delle due Camere. Oggi ogni eletto rappresenta 64mila cittadini. Con la vittoria del SI ogni eletto rappresenterebbe 101mila cittadini.
In alcune Regioni, poi, il taglio di Senatori da eleggere, fanno presente i sostenitori del NO, subirebbe un taglio drastico che li dimezzerebbe come in Basilicata ed in Umbria.
Anche il costo minore, per i sostenitori del NO, non varrebbe la pena: risparmiare 500milioni di euro equivale ad un caffè al giorno di ogni cittadino. Si tratta dell’0,007% della spesa pubblica.
Come si schierano i partiti?
Il Movimento 5 Stelle voterà SI
Il Pd è diviso anche se la linea nazionale è quella del SI, ma molti esponenti del partito sono contrari (Valter Veltroni e Romano Prodi annunciano di votare per il NO).
Forza Italia non ha dato indirizzi ai propri elettori.
Lega voterà SI
Fratelli d’Italia voterà SI.