La riforma Cartabia, entrata in vigore ad inizio 2023, avrà di sicuro grande impatto su tutti i reati che riguardano la violenza fisica, tuttavia, non è sempre possibile dire in meglio, ma analizziamo meglio la situazione.
Come sappiamo la legge ripudia l’uso della forza in ogni forma e circostanza (ad eccezione del suo impiego nella difesa personale). Tuttavia la nuova riforma ha sostanzialmente reso “legale” l’uso della forza, cosa che come potrete immaginare potrebbe portare non pochi problemi.
Ma perchè si parla di resa legale dell’uso della forza?
Sostanzialmente la riforma Cartabia ha attribuito al giudice di pace anche le sentenze riguardanti le lesioni personali lievi (per lesioni personali lievi si intende una malattia al corpo o alla mente la cui prognosi sia compresa tra i 21 e i 40 giorni). Su due piedi potrebbe non sembrare un così importante cambiamento e sembrerebbe che la sua unica utilità sia quella di ridurre i procedimenti penali pendenti per i reati di lesioni. Tuttavia, il giudice di pace non può condannare al carcere in nessuna occasione ma al solo pagamento di una multa o al massimo ad una permanenza domiciliare (ovvero dover rimanere a casa nel fine settimana).
Spiegata la riforma e i limiti del giudice di pace possiamo dunque capire come, ora come ora chi compie un reato di violenza lieve se la caverà con una multa e ne uscirà con il casellario giudiziario vuoto (visto che le condanne dei giudici privati non sono visibili ai privati poichè sono sostanzialmente delle multe).
Quindi con questa riforma possiamo dire con quasi assoluta certezza che chi era violento continuerà ad esserlo poichè, nonostante gli stessi atti, uscirebbe dal processo quasi indenne, ma il vero problema sono coloro che subiscono violenza che con questa riforma potrebbero perdere (per ovvi motivi) la volontà di denunciare gli atti di violenza.