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Riforma delle pensioni, addio Fornero, ecco come

Ecco due misure che consentirebbero insieme di superare la legge Fornero.

Difficile ma non impossibile, anche se ci vorrà tempo e pazienza. La riforma delle pensioni è necessaria e gioco forza si farà, magari entro la fine della legislatura, come promesso dal governo attuale. Il rischio che si ripiombi indietro, con le sole regole Fornero ad essere quelle utili alle pensioni, è un rischio da evitare assolutamente. Ma con quali misure si potrà riformare per davvero il sistema?

Riforma delle pensioni, addio Fornero, ecco come

Dal 2027 i requisiti per la pensione di vecchiaia e per la pensione anticipata rischiano di essere inaspriti di 2 mesi. Per la prima misura 2 mesi in più rispetto ai 67 anni di oggi. Per le anticipate, 2 mesi in più di contributi versati, rispetto ai 42,10 per gli uomini oggi ed i 41,10 per le donne. Serviranno quindi 43 e 42 anni di contributi anche per la misura distaccata da limiti anagrafici. Ecco quindi che qualsiasi misura che vada nella direzione di salvaguardare i contribuenti da questi rischi, non può che essere accolta favorevolmente.

La quota 41 per tutti

Un primo passo importante verso un profondo restyling della misura sarebbe il varo di quota 41 per tutti. Con questa misura le pensioni anticipate ordinarie farebbero da alternativa ad una misura che per tutti consentirebbe di lasciare il lavoro con 41 anni di versamenti e senza alcun limite anagrafico.

La quota 96 di nuovo nel sistema

Non è da considerare impossibile poi il ritorno alla quota 96. Una ipotesi che qualche settimana fa sembrava in procinto di essere meglio analizzata, salvo poi scontrarsi con la realtà dei conti pubblici e con la pochezza dei soldi in cassa per l’INPS. Ma se ne potrebbe riparlare. La misura difficilmente tornerà a quella del passato, cioè di prima della riforma Fornero. Non si potrà certo partire dai 60 anni di età e dai 35 anni di contributi, con contestuale completamento della quota 96. Ma da 61, con 35 anni di contributi e partendo dalla formula pura non è azzardato come ipotesi.

Il ricalcolo contributivo per tutti

Inserendo una nuova quota 96 ed una nuova quota 41 per tutti, non sarebbe come prima del 2012, ma nemmeno così distante. Prima dell’avvento della legge Fornero infatti, le pensioni anticipate che si chiamavano pensioni di anzianità, si centravano con 40 anni di versamenti. E poi c’era la quota 96 che come dicevamo, partiva da 60 anni e da 35 anni di contributi versati. Come detto prima, con il varo contemporaneo di queste due misure, si tornerebbe più o meno a prima, con notevoli vantaggi.