Delusi i sindacati, anche se non tutti, dopo l’ultimo incontro con il governo sulla riforma delle pensioni. Niente di nuovo quindi, altrimenti il senso di delusione delle parti sociali non avrebbe avuto modo di esistere. E allora che cosa bolle in pentola per il sistema previdenziale per il 2024?
Riforma delle pensioni, ecco come sarà nel 2024
Riforma delle pensioni continuano a chiamarla, ma iniziamo con il dire che poco accadrà nel 2024. E la delusione dei sindacati parte proprio dalla presa di coscienza che effettivamente il governo ha poco da fare viste le ristrettezze delle casse pubbliche. Ed anche l’ennesimo summit, dopo una attesa di circa 4 mesi, è finito come i precedenti. Con il governo che fa una apertura per riformare il sistema, ma con nessun programma messo nero su bianco. A tal punto che ormai appare chiaro da dove si ripartirà da gennaio, salvo scossoni dell’ultima ora e salvo un autentico miracolo da adesso a fine dicembre.
Occhio alla legge di Bilancio 2024
Perché dicembre? perché parliamo del mese entro cui la legge di Bilancio deve essere approvata. E come sempre, è la legge di Bilancio l’atto di governo dove ci deve essere dentro la riforma delle pensioni nel classico pacchetto pensioni della manovra. Ad ottobre in genere la legge viene presentata, per poi passare all’esame delle Camere, agli emendamenti, alla valutazione della Commissione Europea, della Corte dei Conti e della Ragioneria di Stato. Pressi e burocrazia che non permettono di pensare positivo. E quindi le preoccupazioni dei sindacati, che hanno ribadito come c’è il concreto rischio di un ritorno alla legge Fornero, non siano del tutto campate in aria.
Ecco le misure di pensione 2024
Ma la legge di Bilancio qualcosa avrà al suo interno. E ormai appare praticamente certa una sola strada. Che porta alla conferma della quota 103 fino al mese di dicembre 2024. In pensione quindi per quanti nel 2024 completeranno almeno 62 anni di età ed almeno 41 anni di contributi. E poi, conferma dell’Ape sociale per un altro anno, con pensione sempre a partire dai 63 anni di età con 30, 32 o 36 anni di contributi e platee limitate a disoccupati, lavori gravosi, caregivers o invalidi. Infine, disco verde per opzione donna, che però non tornerà al passato. Niente da fare per la pensione a 58 anni come era fino al 2022. Opzione donna potrebbe nascere con una età fissata a 60 anni, e con un assegno ponte da concedere alle lavoratrici, fino alla soglia dei 67 anni. Più o meno ciò che accade con l’Ape sociale.