Polemiche a non finire per quanto riguarda l’operato di Donald Trump in queste prime settimane dal suo incarico di Presidente degli Stati Uniti d’America. Il Tycoon americano è un personaggio divisivo, che può piacere o no ma le cui azioni producono conseguenze per il Mondo intero, Italia compresa. L’esito dell’incontro con il leader dell’Ucraina Zelensky finito in mondovisione a parole forti, i dazi, il fatto che l’Ucraina adesso pare piegarsi ai diktat imposti da Trump per raggiungere la pace con la Russia sono eventi che creano un assordante rumore. Con effetti come detto anche in Europa e in Italia. Primo tra tutti il riarmo, i maggiori investimenti e la creazione di un esercito europeo che oggi manca. Il fatto che anche da Bruxelles arrivino segnali che riguardano l’assecondare gli ordini di Trump sul maggiore investimento dei Paesi UE in armi ed eserciti sta facendo discutere. Ma se si guarda a un qualcosa di diverso, ecco che il movimento che crea il Tycoon, potrebbe sbloccare alcuni punti cardine che riguardano gli italiani. Parliamo per esempio di riforma pensioni, ma si può estendere il discorso anche al taglio del costo del lavoro e altre necessità italiane ferme ai vincoli di bilancio della UE.
Riforma delle pensioni: ecco perché Trump è la scossa giusta
Trump ha fermato gli aiuti in armi per l’Ucraina dopo che il summit con Zelensky è andato come tutti sanno. La reazione in Europa è stata la presa di coscienza che bisogna diventare autonomi anche dal punto di vista delle armi. Ursula Von der Lyen ha autorizzato un extra spesa per i Paesi UE in tema di armamenti. Si potranno spendere soldi per le armi, a prescindere dai vincoli di bilancio europei. E le polemiche sono state forti. Perché c’è chi accusa la UE di liberare la spesa per le armi mentre non ha fatto lo stesso per sanità, scuola, pensioni e così via dicendo. In pratica, come si è visto anche in Italia a fine 2024 con la legge di Bilancio, poco o niente si è potuto fare visti i vincoli imposti da Bruxelles. Servivano più soldi per la Sanità? Ok, l’argomento è giusto ed è ritenuto giusto da tutti, ma la spesa pubblica secondo i vertici europei va contenuta. E nulla da fare, manovra di bilancio low cost per obbligo, fatta con il freno a mano tirato. Così per l’istruzione, per la riforma delle pensioni. Addirittura così anche per il taglio dell’IRPEF al ceto medio. Tradotto in termini pratici, Bruxelles non ha consentito spese eccessive nonostante parliamo, per quanto riguarda l’Italia, di diverse priorità dei cittadini.
Anche le pensioni possono essere sbloccate dai vincoli di bilancio UE? I dubbi restano
Invece per le armi si può? A prescindere dalle polemiche tra chi si considera pacifista o da chi magari viene accusato di essere guerrafondaio, il fatto che adesso la UE ha liberato le spese per le armi, che non incideranno sui vincoli di bilancio, ecco che potrebbe aprirsi la porta di una riforma delle pensioni più facile da mettere a punto.
Sicuramente la spesa pubblica va contenuta, ma se si può usare una mano più larga per esigenze come lo sono adesso quelle del riarmo, potrebbe essere più facile chiedere alla UE maggiore libertà di azione anche per il varo di misure come la quota 41 per tutti, o la flessibilità in uscita a 62, 62 o 64 anni. Questione di punti di vista. Perchè qualcuno potrebbe anche pensare che adesso spendendo di più per le armi, si ridurranno ancora le spese per altre cose come per le pensioni. Secondo noi spingendo sui tasti giusti, il fatto che dalla UE arrivano segnali che consentono spese prima improponibili extra salvaguardia di bilancio, è un’opportunità che potrebbe sbloccare anche altri argomenti.
