Dopo il reddito di cittadinanza la Garanzia per l'inclusione, ecco come funziona Dopo il reddito di cittadinanza la Garanzia per l'inclusione, ecco come funziona

Riforma pensioni 2023: quella a 58 anni di fatto è un’abrogazione

Un riforma pensioni 2023 che di fatto abroga l’opzione donna pur prorogandola per un altro anno. Le modifiche sono troppo restrittive.

E’ ancora polemica per quel che riguarda la proroga dell’Opzione donna contenuta nella Legge di Bilancio. Una riforma pensioni 2023 che non soddisfa nè i sindacati nè i lavoratori. E che, a detta di alcuni esponenti dei sindacati, non ha rispettato neanche quanto promesso in campagna elettorale.

Era stata promessa la proroga dell’Opzione donna. Di fatto c’è stata ma con talmente tanto modifiche che permetterà l’accesso a poco meno di 1.000 lavoratrici.

L’opzione donna prorogata in questo modo è stata abrogata, altro che riforma pensioni 2023

Era meglio dire subito che non si sarebbe stata proroga, piuttosto che illudere le lavoratrici. Per la proroga apportata, di fatto equivale ad un’abrogazione.

Una misura che prima consentiva l’accesso a tutte a 58 anni, ora lo limita solo a 3 profili di tutela, invalide, caregiver e disoccupate. Ed in due dei 3 casi per accedere a 58 anni è necessario avere avuto almeno 2 figli.

L’ennesimo aiuto per le donne che viene limato a tal punto da renderlo, praticamente, talmente elitario da poter essere utilizzato da una manciata di lavoratrici. Si spera che nell’incontro con le parti sociali di gennaio il governo sia intenzionato a fare marcia indietro. E ad inserire, magari, la proroga secca della misura nel decreto Milleproroghe. Perchè così com’è è solo una presa in giro per le lavoratrici che l’aspettavano.