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Riforma pensioni 2025, ancora modifiche per il cambiamento che non c’è

Un mancato aumento delle pensioni minime e la richiesta di modifiche a opzione donna e ape sociale sono le ultime novità in ambito riforma pensioni.

La riforma pensioni nella legge di Bilancio 2025 continua a regalare sorprese, non sempre belle. Era stato presentato un emendamento dal Movimento 5 Stelle che mirava ad aumentare le pensioni minime di 100 euro al mese, utilizzando per farlo i fondi destinati alla difesa.

L’emendamento è stato bocciato e per le pensioni minime sfuma l’ultima possibilità di avere un aumento corposo lasciando i pensionati al minimo con un aumento mensile da gennaio di 1,8 euro, quello portato dalla rivalutazione annuale che, però, a gennaio 2025 sarà dello 0,8% (e questo non è colpa del Governo ma solo dell’inflazione che si è abbassata rispetto agli anni precedenti).

No all’aumento delle pensioni minime

I firmatari dell’emendamento parlano di una bocciatura vergognosa soprattutto in virtù del fatto che si è negato un aumento alle pensioni minime proprio quando si sta votando una manovra che intende aumentare le indennità dei ministri che attualmente non hanno un seggio parlamentare.

Anche se l’obiettivo è quello di chiudere definitivamente la Manovra tra il 23 e il 24 dicembre, subito prima di Natale, l’ok definitivo, proprio per l’aumento ai ministri, potrebbe slittare al 27 dicembre.

Il testo è ancora in Commissione Bilancio alla Camera dove si stanno votando a oltranza gli emendamenti presentati, ma i tempi potrebbero allungarsi soprattutto per il controverso aumento dei ministri non parlamentari. Si tratta di un emendamento che ha suscitato non poche polemiche, al punto che Guido Crosetto ha avanzato l’ipotesi di ritirarlo.

Senza nuovi intoppi, in ogni caso, entro questa mattina si dovrebbe superare entro la mattinata, ma va ricordato che le opposizioni sono sul piede di guerra e chiedono più tempo per analizzare i singoli provvedimenti. Questo potrebbe far slittare a venerdì l’ok definitivo e la pubblicazione della manovra a dopo Natale.

Il nodo su Ape sociale e opzione donna

Non ci si ferma al mancato aumento delle pensioni minime, la riforma pensioni quest’anno sta destando più di una polemica e il presidente nazionale dell’Associazione dei pensionati aderenti alla Cia ha chiesto al Parlamento di modificare il capitolo pensioni presente in manovra. Non solo per le pensioni minime, ma anche per l’Ape sociale che ancora una volta non prevede l’accesso dei lavoratori agricoli tra i gravosi.

Si chiede, inoltre, anche un ritocco per l’Opzione donna che attualmente risulta troppo penalizzante per le lavoratrici. Quello che va considerato, però, è che quella 2025 è una riforma pensioni che non c’è visto che resta tutto immutato rispetto all’anno precedente. E il disastro su questo frangente era annunciato già dall’inizio.

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