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Riforma pensioni 64 anni e quota 41, le novità

Stop ai vincoli di Bilancio europei per le armi, e allora ecco la riforma delle pensioni a 64 anni o con quota 41 per tutti. Si può?

Da un lato quelli favorevoli alla soluzione del ReArm Europe come è stato chiamato (ma si cambierà nome, anche dopo le rimostranze italiane) il piano per la difesa europea di Bruxelles. Dall’altro lato i contrari, quelli che sostengono come i soldi per il riarmo andrebbero spesi per sanità, istruzione, welfare e per le pensioni. La cosa che stride è che secondo i vertici europei, adesso per il riarmo si possono allentare i vincoli di bilancio. Cioè si può allentare la morsa che ha stretto il nodo intorno al collo di qualsiasi provvedimento l’Italia ha provato a fare, compresa la riforma delle pensioni a 64 anni di età o con la famosa quota 41 per tutti.
In parole povere, vietato mettere più soldi su pensioni, salute e istruzione, perché Bruxelles non vuole. Mentre per la difesa adesso soldi a pioggia, e che siano nuovi debiti poco importa. Ma guardando avanti, possibile che quello che sta succedendo adesso dia maggiori possibilità in futuro di passare alle cose che maggiormente interessano gli italiani. Perché parliamoci chiaro, del riarmo gran parte della popolazione non ne vuole sapere nulla.

Riforma pensioni e importi più alti, novità dopo l’allentamento dei vincoli di bilancio UE

A Repubblica il Sottosegretario del Ministero del lavoro, il leghista Claudio Durigon ha messo in luce proprio queste anomalie. In una intervista, lui che è uno dei più fermi promotori della necessità della riforma delle pensioni, ha rimarcato proprio i tanti no anche sulle pensioni che Bruxelles ha prodotto.
Che sia necessaria una difesa comune in Europa molti sono scettici al momento. Anche perché è un piano che ci vuole tempo per mettere a punto. Il semplice riarmo degli Stati membri singolarmente non appare la soluzione. Su questo il PD per esempio si divide. Perché vorrebbero discorsi più sulla difesa comune che sul riarmo singolo. Ma come detto, per approntare una difesa comune europea, con tanto di esercito comune, servono riforme costituzionali in ogni singolo Stato. Un processo lunghissimo. La Premier Meloni, più a nome del suo partito che a nome del governo intero, ha dato l’ok al piano europeo, ma c’è da cambiare nome. E bisogna guardare pure a difese di diverso tipo, come gli attacchi informatici per esempio e non solo al riarmo. Ma di mandare subito le truppe italiane in Ucraina non se ne parla proprio. Forza Italia si dice europeista e approva tutto. La Lega no.

Assolutamente contraria al piano europeo. Prima Salvini, poi Giorgetti e adesso pure Durigon. Certo, bisogna anche distinguere tra il riarmo e invece le pensioni, la sanità e così via. Le due cose non vanno dalla stessa parte naturalmente. Anche il M5S contro il riarmo parla sempre di sanità e welfare come capitolo di spesa da sostenere al posto del comprare armi.

Ma va anche detto che anche ai tempi del governo Conte del Movimento 5 Stelle si misero più soldi sulle armi. Senza calcolare i disastri in termini di maggiore spesa pubblica nati dopo reddito di cittadinanza e Superbonus 110%.

Riforma pensioni 64 anni e quota 41, le novità

Adesso che la UE per le questioni di riarmo allenta le maglie, ecco che potrebbero nascere opportunità diverse anche sulla riforma delle pensioni. Ipotizziamo che se davvero vengono eliminati i vincoli di Bilancio (pare che la Germania abbia deliberato già in questo senso), ecco che anche in Italia si potrebbe fare lo stesso.

E così che potrebbe tornare in auge la quota 41 per tutti, che proprio la Lega da sempre ha come cavallo di battaglia. Basta vincoli, e pensioni senza limiti di età con 41 anni di versamenti a tutti, senza limiti di platea. Ma dentro anche la possibilità di andare in pensione con una maggiore flessibilità. Magari a partire dai 64 anni di età con 20 anni di versamenti. Estendendo la pensione anticipata contributiva anche ai misti.