Se esiste una misura che potrebbe essere individuata come quella ideale per cancellare con il classico colpo di spugna dalla lavagna, la tanto odiata riforma Fornero, questa misura sarebbe quella che parte da una combinazione davvero allettante. Si tratta della combinazione 61+35. Meglio della quota 41 per tutti, ed in seguito vedremo perché. E meglio della proroga della quota 103 che finisce con il generare l’unica combinazione favorevole a 62+41. Una misura nuova, diametralmente differente dalle solite, molto flessibile ma che ha un suo passato. Infatti come combinazione richiama alla vecchia quota 96, ma sarebbe molto diversa da quella del passato.
La riforma delle pensioni 2024 potrebbe partire dalla quota 96?
Il sistema pensionistico italiano fino al 2012, anno di entrata in vigore della tanto famosa riforma Fornero, aveva le pensioni di anzianità con un doppio canale. Uno era senza limiti di età perché consentiva l’uscita a chiunque raggiungeva i 40 anni di contributi versati. L’altro era la quota 96, che consentiva il pensionamento con quella quota ma con l’età minima di 60 anni ed una contribuzione minima di 35 anni. Partendo proprio da quest’ultima misura sono molti i lavoratori che gradirebbero un ritorno al passato, magari rivisitando un po’ questa misura e rendendola attuale con i tempi e quindi molto flessibile. La stragrande maggioranza dei nostri lettori infatti sottolinea come non vedrebbe male tornare ad una pensione che consentiva l’uscita con questa quota. Ma la richiesta dei nostri lettori riguarda anche la flessibilità perché si vorrebbe dotare proprio di questo principio la misura.
La nuova pensione a 61 anni è possibile?
Il passaggio dalle vecchie alle nuove misure introdotte dalla riforma Fornero fu pesante. Infatti dalle pensioni di anzianità a quelle anticipate si è passati in meno di 10 anni, dai 40 anni di contributi versati ai 42 anni e 10 mesi di oggi. Un netto peggioramento dei requisiti di accesso alla prestazione pensionistica. Quasi tre anni in più di contributi. E nel frattempo rispetto al passato, è cessata un’altra misura favorevole che è quella della già citata quota 96.
A 61 anni in pensione? ecco come
Tornando al passato quindi, ma correggendo la misura e rendendola attuale con i tempi. Perché non solo servirebbe ripristinare le pensioni di anzianità con la quota 96, ma servirebbe che la misura diventasse veicolo per dotare di flessibilità il sistema. La riforma delle pensioni 2024 da 61 a 66 anni e da 30 a 35 di contributi ma solo con quota 96 è la soluzione. Molte combinazioni possibili con una misura di questo tipo. Perché in pensione andrebbero quanti a 61 anni di età hanno raggiunto i 35 anni di contributi, oppure quanti a 62 anni di età si sono fermati a 34 di contributi. In pratica partendo dai 61 e fino ai 66, baserebbe arrivare alla carriera contributiva (da 30 a 35 anni) che manca al completamento della quota 96.