Dopo la ripresa dei tavoli di incontro tra Governo e sindacati di oggi, 5 settembre, ancora nulla di fatto in ambito previdenziale. I sindacati continuano ad insistere con le proprie richieste su gravosi, usuranti e donne, mentre il Governo deve fare i conti con la mancanza di coperture per poter affrontare una riforma pensioni che permetta di superare la Legge Fornero.
Una riforma strutturale è fuori discussione al momento, l’esecutivo ha altre priorità come, ad esempio, aumentare il potere di acquisto dei dipendenti rifinanziando il taglio del cuneo fiscale e procedere verso la riforma fiscale per il taglio delle tasse.
Riforma pensioni, cosa accadrà?
Quasi nessuna modifica sarà effettuata in ambito previdenziale. Quello che si potrà attendere sarà una riconferma anche per il 2024 della quota 103 con uscita a 62 anni unitamente alla maturazione di 41 anni di contributi.
Quali altre alternative alla Legge Fornero? Molto probabilmente sarà prorogata anche l’Ape sociale con qualche aggiustatina. Si parla di un ampliamento della platea dei possibili beneficiari anche se non si è discusso ancora su quali saranno le altre categorie che potrebbero essere ammesse a fruirne.
I cambiamenti dell’opzione donna
Un’altra misura che il prossimo anno dovrebbe essere confermata è l’opzione donna. Attualmente la misura ha dei requisiti che la rendono molto restrittiva visto che è stata limitata solo alle donne che assistono un familiare disabile, alle disabili stesse e alle disoccupate da aziende in crisi. A limitare ancora di più la misura è l’accesso per età subordinato al numero di figli avuto:
- 58 anni con 2 figli;
- 59 anni con 1 figlio;
- 60 senza figli.
Ovviamente gli anni di contributi necessari restano sempre 35 e il calcolo della pensione con il sistema contributivo. Quello che si vuole per il 2024 è un ritorno alla vecchia opzione donna, ma per il Governo sarebbe una scelta troppo costosa. La misura dovrà diventare più elastica, ma non potrà tornare quella che era.