E se le regole del sistema pensioni contributivo si estendessero a tutti i lavoratori a prescindere dalla data di avvio dei versamenti? L’idea non è nuova, perché mesi fa due misure oggi destinate ai contributivi puri sembravano in procinto di essere varate ed estese a tutti. Parliamo del regime sperimentale donna, meglio conosciuto con il nome di opzione donna e della pensione anticipata contributiva.
Due misure, la prima che ha nel contributivo la scelta della diretta interessata e l’altra che invece è fissa nel sistema contributivo. Estendere i vantaggi delle due misure pure a chi rientra nel sistema retributivo è una cosa auspicata da molto, anche se adesso se ne parla di meno e quindi si tratta solo di una ipotesi lontana dalla realtà.
Opzione donna diventa opzione per tutti? ecco come funzionerebbe la misura
Nel 2023 opzione donna ha subito notevoli modifiche e sarà così fino alla data di scadenza della misura il 31 dicembre prossimo. Si è sensibilmente ridotta la platea delle beneficiarie perché il governo nel prorogare la misura a tutto il 2023, ha limitato opzione donna a caregivers, invalide, disoccupate o al lavoro presso aziende con tavoli di crisi aperti. Per disoccupate e lavoratrici di aziende in crisi, età di uscita a partire dai 58 anni, così come per invalide e caregivers con almeno 2 figli avuti. Sempre invalide o con invalidi da assistere possono uscire con opzione donna a 59 anni con un solo figlio avuto o a 60 anni senza figli.
Fino al 2022 invece la misura prevedeva l‘uscita a partire dai 58 anni per qualsiasi lavoratrice dipendente con 35 anni di contributi o con la stessa età contributiva a 59 anni di età anagrafica per le lavoratrici autonome. L’idea di estendere i benefici di opzione donna, con i requisiti che andrebbero centrati entro l’anno prima di quello di uscita dal lavoro e con 12 mesi di finestra di decorrenza, potrebbe essere una soluzione per la riforma delle pensioni. anche gli uomini, senza distinzioni di platea e magari a 60 anni di età tutti, potrebbero trovare conveniente l’uscita, anche se penalizzata come importo dal calcolo contributivo della prestazione.
La pensione anticipata a 64 anni per tutti i lavoratori e non solo per i contributivi puri
Ma la riforma pensioni con contributivo per tutti e anticipo da 60 o 64 anni, significa che ad opzione donna estesa a tutti c’è anche l’alternativa o l’aggiunta della pensione contributiva allargata anche ai misti. Infatti ci sarebbe pure la via di allargare la pensione anticipata contributiva a 64 anni con 20 anni di contributi e assegno fino a 2,8 volte l’assegno sociale, a tutti i lavoratori e non solo a chi ha cominciato a versare dopo il 31 dicembre 1995.
Anche in questo caso, il ricalcolo contributivo dovrebbe essere il principio base, perché il lavoratore che ha diritto ad un calcolo misto per i contributi versati fino al 31 dicembre 1995 (o al 2012 per chi al 31 dicembre 1995 ha 18 anni o più di contributi), dovrebbe accettare il calcolo meno vantaggioso.