Ancora si avanzano ipotesi per una flessibilità in uscita in vista della prossima riforma pensioni.
La scadenza della quota 100, infatti, porterà alla necessità di una misura sostitutiva che eviti il gradone di 5 anni che si verrebbe inevitabilmente a creare.
Riforma pensioni e flessibilità
Per evitare un brusco ritorno alla legge Fornero (che in ogni caso moltissimi lavoratori ancora intendono usare) si stanno proponendo diverse opzioni tr ale quali, ricordiamo, la quota 102, la pensione con la quota 41 per tutti e la flessibilità a 64 anni.
Il vaglio delle ipotesi riguarda anche una quota 98 per i lavoratori gravosi ed usuranti e una quota 101 per tutti gli altri con età minima di accesso fissata a 64 anni.
La riforma, però, dovrebbe prevedere per i lavoratori gravosi usuranti la possibilità di uscire a 62 o 63 anni senza incorrere in penalizzazioni troppo pesanti, con almeno 36 o 37 anni di contributi (si varia da una quota 98 o 100).
Per sapere quali sono i lavoratori gravosi che potrebbero fruire di tale opzione consigliamo la lettura dell’articolo: Chi sono i lavoratori gravosi
Al di là dei lavoratori gravosi ed usuranti, quindi, per tutti gli altri sarebbe richiesta una sorta di quota 100 modificata che richiederebbe un’età minima di 64 anni unitamente a 37 o massimo 38 anni di contributi.