Anche se non come si poteva sperare il ministro Andrea Orlando torna a parlare di riforma pensioni annunciando che senza alcun dubbio si farà ma non adesso. La previdenza attualmente non riveste una priorità della politica del governo.
Riforma pensioni, le affermazioni di Orlando
Il ministro ci ha tenuto a ribadire che sono state avviate commissioni e lavoro e di studio sulla previdenza per determinare a cosa ha portato la quota 100 e per quale motivo la misura ha funzionato così bene. Ma, ci tiene a sottolineare Orlando, “Non diventerà un tema di priorità politica finché non avremo avviato il lavoro su altre due questioni che ritengo in questo momento più importanti: la riforma degli ammortizzatori e l’avvio di un confronto con le regioni sulle politiche attive”.
Così come già dichiarato dal ministro alla stampa estera la discussione ci sarà ma non subito perché “non vogliamo mettere troppa carne al fuoco, si rischia di bruciarla. Adesso la cosa più importante è dare una risposta a chi rischia di perdere il lavoro e a chi lo sta cercando”.
Cosa intende fare il governo Draghi?
Secondo Claudio Durigon, la quota 100 ormai ha assolto al suo compito ed ora sicuramente serve una misura diversa anche e soprattutto perché a breve terminerà il blocco dei licenziamenti e se il mercato del lavoro non darà segni di ripresa moltissimi saranno i nuovi disoccupati.
Il Governo Draghi, quindi, non si deve occupare soltanto della flessibilità in uscita ma anche di favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Per quel che riguarda la riforma previdenziale, infatti, è da tener conto che può gravare solo in minima parte sulle casse dello Stato che sono, attualmente, gravate da molte spese.