riforma pensioni riforma pensioni

Riforma pensioni, quali interventi nel breve periodo?

Diversi sono gli interventi che la riforma pensioni deve realizzare nel breve periodo, altri nel medio.

Fra qualche giorno, dopo la pausa estiva, riprenderanno i tavoli di confronto tra governo e parti sociali sulla riforma pensioni.

L’esecutivo e i sindacati hanno, infatti, il compito di riordinare il sistema previdenziale italiano messo in grossa crisi dalla prossima scadenza della quota 100 il 31 dicembre 2021.

Riforma pensioni, gli interventi

L’obiettivo del doppio appuntamento, l’8 ed il 16 settembre, è duplice: da una parte trovare una misura flessibile che vada a sostituire alla scadenza, la quota 100 e dell’altra individuare delle misure da attuare fin dal prossimo anno inserendole nella prossima  legge di Bilancio.

Nel breve periodo, ovvero dal prossimo anno, potrebbe esserci la proroga dell’opzione donna e dell’Ape sociale.

Alcuni rumors, però, vorrebbero anche la reintroduzione dell’Ape volontaria, misura andata il scadenza lo scorso 31 dicembre senza subire un rinnovo o una proroga (anche in considerazione del fatto che è un anticipo che non pesa assolutamente sulle casse dello Stato essendo realizzato con un prestito delle banche che, poi, il pensionato è chiamato a restituire una volta ottenuta la pensione di vecchiaia).

Potrebbe essere riproposta (anche se ha ottenuto meno successo) anche l’Ape aziendale, l’Ape volontaria a carico del datore di lavoro che aiuta nella gestione del turnover e nel ricambio generazionale.

Le misure a medio/lungo periodo

Ovviamente la prima misura da realizzare è la flessibilità in uscita che non lasci i lavoratori che dovranno accedere alla pensione affrontare un gradone di 5 anni dopo la scadenza della quota 100. Una delle ipotesi più gettonate sembrerebbe essere la pensione a 62 anni don penalizzazioni applicate per ogni anno di anticipo.