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Riforma pensioni, quota 100 e flessibilità: cosa accadrà con il governo Draghi?

Cosa potrebbe accadere alla tanto attesa riforma pensioni con il Governo Draghi?

Quello che è certo è che prima della fine del 2021 una riforma pensioni dovrà essere varata, se non altro per evitare lo scalone che la scadenza della quota 100 provocherebbe. Ma con le dimissioni di Conte e con Mario Draghi che deve formare il nuovo governo le carte potrebbero essere rimescolate.

Una cancellazione della quota 100, come si era ipotizzato, prima della sua naturale scadenza è da escludere a priori: difficilmente Draghi ed il suo governo metteranno mano alle misure in vigore ed a breve scadenza. Ma allora cosa dobbiamo aspettarci?

Riforma pensione ai tempi di Draghi

Come abbiamo già detto in un precedente articolo la storia si ripete e a portare irrigidimenti nelle modalità di pensionamento, nel passato, sono sempre stati governi tecnici: Dini nel 1995 e nel 2012 la legge Fornero durante il governo Monti. Tutte e due riforme che ancora oggi sortiscono i loro nefasti effetti.

La paura è che se Draghi sceglie la via di un governo tecnico questo potrebbe essere ricordato come l’anno della terza riforma pensioni che sortisce effetti negativi per i lavoratori.

Per carità, Draghi non ha ancora espresso alcun parere al riguardo ma il suo compito sarà quello di traghettare l’Italia fuori dalla crisi sanitaria ed economica e sappiamo, purtroppo, tutti che la prima cosa che si va a tagliare quando c’è bisogno di soldi sono le pensioni.

Anche se nell’aria non c’è il vero e proprio pericolo di uno stravolgimento totale, c’è necessita di far quadrare i conti delle casse dello Stato ed inevitabilmente viene presa di mira la spesa previdenziale, quella che incide maggiormente sulle uscite.

C’è qualcuno che sostiene, invece, che Draghi potrebbe anche decidere di lasciare tutto come è ora, addirittura la quota 100 prorogandola, magari, per un altro anno per dedicare tutte le energie del governo ad uscire dalla pandemia in cui versa, ormai, tutto il mondo. Ma in ogni caso, se anche la quota 100 sarà lasciata per un altro anno, aspettiamoci che saranno inserite per chi la sceglie, delle penalizzazioni.

Perchè la misura non è mai stata vista di buon occhio dall’Europa e come tutti ben sappiamo Draghi ha una mentalità europeista e tecnocrate e proprio per questo motivo potrebbe pensare ad una riforma pensioni diversa e più rigida.

Ovviamente per sapere con certezza quello che accadrà dovremo attendere non solo il formarsi del nuovo governo con la rosa dei ministri, ma anche attendere che riprendano i tavoli di confronto tra esecutivo e parti sociali per discutere della riforma previdenziale.