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Riforma pensioni, sarà pronta entro giugno 2021: con quali misure?

La riforma delle pensioni è necessaria: la quota 100, infatti, andrà in scadenza alla fine di quest’anno lasciando uno scalone di 5 anni tra chi accede al pensionamento nel 2021 e chi, invece, potrà accedervi dal 2022 in poi. Queste le conseguenze, infatti, della scadenza della misura che per un triennio ha permesso l’accesso alla pensione con 62 anni di età e con 38 anni di contributi.

La preoccupazione al riguardo è molta, anche perchè si teme che il governo non trovi un accordo con le parti sociali sulla misura da varare per prendere il posto della quota 100.

Riforma pensioni entro giugno

Ma la ministra Catalfo rassicura: la riforma sarà pronta entro giugno e per quella data si troverà un accordo per superare la quota 100.

E la conferma del ministro arriva da una intervista rilasciata al quotidiano Repubblica durante la quale si è parlato non solo di pensioni ma anche di politiche attive per il lavoro e di eventuali ammortizzatori sociali.

Se per questi ultimi due argomenti, però, dovrebbe essere formalizzata l’attuazione nei primi mesi del 2021, per la riforma del sistema previdenziale, invece, serve più tempo e proprio per questo la Catalfo parla di giugno anche in considerazione del fatto che qualsiasi sia la decisione presa al riguardo non sarà attuata prima del 1 gennaio 2022.

Quello che si intende ottenere con questa riforma, garantisce la Catalfo, è una maggiore flessibilità in uscita dopo la scadenza della quota 100. In base alle parole della ministra, in ogni caso, dovrebbero partire delle commissioni che potrebbero allargare la platea dei destinatari dei lavori gravosi anche se l’elemento più importanti a cui sarà dedicato ampio spazio è la separazione della spesa assistenziale da quella previdenziale.

Si torna a parlare anche di Lavoratori fragili che potrebbero essere ricompresi nella platea dei beneficiari dell’Ape sociale (che a questo punto ci viene da supporre, potrebbe essere prorogata anche dopo il 2021).

Attualmente non si sa quale, tra le tante ipotizzata, sarà la misura che andrà a sostituire la quota 100 anche perchè la Ministra non ne ha fatto parola, anche se al momento la più gettonata sembra essere la quota 102 con penalizzazioni.