Con il trascorrere delle settimane si moltiplicano le domande su quello che accadrà dopo la quota 103. Perchè i tempi di attuazione di una riforma pensioni sembrano allungarsi per gli impegni del Governo che, attualmente sta dando priorità alla riforma fiscale. Ma la quota 103, che attualmente consente la pensione a 62 anni con 41 anni di contributi scadrà il 31 dicembre 2023. E i lavoratori si interrogano su cosa accadrà dopo.
La quota 41 si allontana
I tempi per l’attuazione di una quota 41 per tutti sembrano allungarsi un pò a causa dei costi troppo alti, un pò anche a causa degli impegni dell’esecutivo. E, quindi, prima di affrontare una riforma strutturale delle pensioni si dovranno studiare altre misure ponte che accompagnino all’entrata in vigore della pensione a 41 anni di contributi indipendentemente dall’età.
Varie sono le ipotesi e tra queste spunta una possibile proroga della stessa quota 103. Qualsiasi cosa accada, in ogni caso, il governo sembra intenzionato a garantire ai lavoratori un canale di uscita anticipato prima della pensione di vecchiaia che possa aggiungersi alla pensione anticipata prevista dalla Legge Fornero e all’Ape sociale che, potrebbe, anch’essa essere prorogata.
L’età media di uscita è prima dei 62 anni
L’età media dei titolari di pensione in Italia è di 61 anni e 1 mese per i lavoratori dipendenti del settore privato ma sale a 64 anni e 4 mesi per i lavoratori del pubblico impiego. A riprova che quasi nessuno attende la pensione di vecchiaia per il pensionamento.
In ogni caso non è da escludere che il prolungamento della quota 103 di un anno possa essere accompagnato da qualche altra misura che potrebbe essere valutata nei prossimi mesi.