Dopo il primo lockdown si è predisposto un rimborso per gli abbonamenti pagati e non fruiti a causa delle chiusure e delle restrizioni personali imposte per prevenire l’aumento dei contagi. E molte sono state le famiglie che ne hanno beneficiato visto che nella maggior parte dei casi la scuola è rimasta in Dad fino al termine dell’anno scolastico.
A settembre le famiglie con figli che frequentano la scuola di secondo grado e l’Università, visto che la ripartenza era in presenza, si sono mosse per il rinnovo dell’abbonamento (che nella maggior parte dei casi è annuale e il cui costo non è affatto indifferente) ritrovandosi, di fatto, con i figli in Dad già a partire dal mese di ottobre.
Dad al 75%, poi al 50%, poi di nuovo scuole chiuse e di fatto gli abbonamenti pagati anche per quest’anno scolastico sono stati fruiti solo in minima parte. Un servizio pagato, quindi, e non utilizzato per le restrizioni imposte.
Una spesa sostenuta dalle famiglie che poteva tranquillamente essere risparmiata soprattutto in un periodo come questo in cui si lavora poco, in cui moltissimi dipendenti sono in cassa integrazione, in cui molti sono in Naspi e tirano avanti con gli aiuti statali.
Ci si aspetta, quindi, un intervento del governo in tal senso visto che l’anno scolastico sta volgendo al termine, che i ragazzi hanno utilizzato l’abbonamento, a voler essere generosi, per meno del 50% del tempo e che a settembre lo stesso andrà rinnovato. Sarà compreso nei prossimi decreti un rimborso in tal senso per fare in modo che le famiglie, già provate dalla crisi economica, possano affrontare più serenamente a settembre la nuova spesa per il rinnovo dell’abbonamento del trasporto?
Attendiamo fiduciosi le decisioni dell’esecutivo.