Si prepara a prendere il via il rinnovo dei contratti statali, dopo l’ok ottenuto dall’atto firmato dal Ministro Brunetta e inviato all’Aran, ricevuto dal Tesoro. L’ultima parola sugli stanziamenti previsti spetta, però, a Daniele Franco anche se c’è da dire che il testo fino ad ora, non ha trovato alcun ostacolo.
Per il 15 aprile sono stati convocati dall’Aran i sindacati per la definizione dell’accordo quadro sui comparti e le aree di contrattazione.
Per ora, quindi, non resta che attendere i rinnovi contrattuali che, ricordiamo, riguarderanno il triennio 2019/2021 e porteranno per tale periodo un aumento medio dello stipendio di 107 euro, al netto delle perequazioni e dell’indennità di vacanza. Tolti questi due elementi l’aumento realmente spettante ai dipendenti pubblici sarà in media di circa 90 euro, in base a quanto calcolato dai sindacati.
Secondo i calcoli della Ragioneria dello Stato i 6,8 miliardi stanziati per i rinnovi, porteranno ad un aumento medio di stipendio pari al 4.07% e con un incremento medio di circa 95 euro per gli stipendio medi di circa 30mila euro (quelli dei dipendenti dei ministeri), mentre per gli enti non economici in cui gli stipendi superano i 40mila euro l’anno l’aumento che si aspetta è di circa 126 euro.
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