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Rinnovo contratto statali 2021: quando arrivano gli aumenti di stipendio

Rinnovo contratto dipendenti pubblici 2021: quando arriveranno gli incrementi delle retribuzioni. Il punto della situazione.

L’apertura dei tavoli di trattativa tra l’Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni e i sindacati non è ancora iniziata. Tuttavia, dopo la firma avvenuta il 19 aprile 2021 da parte del ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, apposta all’atto di indirizzo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Lavoro del Comparto Funzioni centrali, si è prossimi a un incontro.

Alla luce dei fatti, il Dipartimento della funzione pubblica spera che la trattativa inizi presto e che possa concludersi entro la fine della primavera, salvo ostacoli che sono da tenere in grande considerazione.

Aumento stipendi entro il 2021?

Il Ministro Brunetta auspica che lo sblocco delle trattative possa portare la conclusione dei CCNL, almeno per quanto concerne i comparti delle funzioni centrali e locali, dell’istruzione e della sanità. Inoltre, auspica che gli aumenti della retribuzione in busta paga possano arrivare effettivamente entro la fine dell’anno, per poi chiudere anche i contratti per i dirigenti nella prima parte del 2022.

Il responsabile della Funzione Pubblica è ottimista e non senza motivo, visto che l’atto di indirizzo per il rinnovo del CCNL del comparto delle Funzioni Centrali faccia seguito al Patto per l’Innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale del 10 marzo, al rinnovo del contratto per la dirigenza della Presidenza del consiglio dei ministri del 24 marzo e infine alla firma dell’accordo con i sindacati per la definizione dei comparti e delle aree per il periodo contrattuale 2019-2021 del 15 aprile.

Del rinnovo del contratto si dà notizia relativamente anche al comparto Sanità riguardante Asl e Rsa, che sta per essere definito dalle regioni. A questo punto, si attende solo che l’ARAN convochi le organizzazioni sindacali per aprire la trattativa che ha come obiettivo il rinnovato del contratto collettivo nazionale del lavoro (2019/2021), quindi, vicino alla scadenza.

Quali possono essere gli ostacoli?

Il maggiore ostacolo che può frenare la trattativa sul rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici è costituito dalla quantità delle risorse finanziare messe a disposizione dal governo Conte II e confermate anche dal responsabile della Funzione pubblica, Renato Brunetta.

L’aumento degli stipendi di 107 euro al mese (mediamente), offerta presentata ai sindacati dall’ex ministro della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone, oggi ministro per le politiche giovanili nel governo Draghi, provocò lo sciopero del settore pubblico realizzato nel mese di dicembre del 2021.

In tema di aumento delle retribuzioni c’è il riordino degli inquadramenti professionali con l’inserimento di nuove figure e quello delle voci accessorie.

In conclusione, le basi sembrano esserci per un confronto, ma l’attesa per l’apertura dei tavoli delle trattative che ha come oggetto il rinnovo dei contratti pubblici, persiste.