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Rottamazione cartelle del Comune, ecco come funziona la sanatoria

Rottamazione cartelle dei Comuni 2025: ecco come funziona la nuova sanatoria prevista dalla riforma della riscossione. Sconti su multe, IMU, Tari e possibilità di rateizzare.

Rottamazione cartelle del Comune, si tratta di una nuova possibilità per i contribuenti alle prese con cartelle esattoriali emesse dai Comuni. La riforma della riscossione prevede una nuova forma di rottamazione locale, che consentirà agli enti territoriali di definire in autonomia sanatorie e stralci delle posizioni debitorie più vecchie e difficili da recuperare così come di prevedere agevolazioni e sconti per i contribuenti virtuosi in regola con il pagamento delle rateizzazioni.

Una misura pensata per snellire il carico di crediti ormai inesigibili e al contempo dare respiro a cittadini e famiglie alle prese con debiti di modesta entità legati a tributi locali come IMU, Tari, multe stradali e canoni vari.

La nuova rottamazione cartelle comunale: come funziona

La riforma introduce una norma che attribuisce ai Comuni la facoltà di adottare misure agevolative per la riscossione dei propri crediti affidati alla riscossione coattiva, anche tramite concessionari locali o Agenzia delle Entrate-Riscossione. Questo significa che i Comuni potranno decidere in autonomia se attivare una rottamazione cartelle comunale”, modellata sulla falsariga delle sanatorie statali, ma limitata alle cartelle dei tributi locali.

La rottamazione comunale potrebbe prevedere:

  • l’esclusione di sanzioni e interessi di mora;
  • il pagamento del solo importo originario del debito;
  • una rateizzazione agevolata;
  • una finestra temporale per aderire, stabilita dal singolo ente.

A quali cartelle si applica la sanatoria?

I debiti interessati dalla nuova rottamazione comunale potranno riguardare:

  • IMU e altri tributi immobiliari non pagati;
  • Tari e tributi sui rifiuti;
  • multe stradali;
  • bollo auto;
  • altri crediti non riscossi (mensa scolastica o altri pagamenti che riscuote in Comune).

In linea generale, la possibilità di rottamare riguarderà i carichi affidati alla riscossione entro una certa data, che verrà indicata nel provvedimento attuativo. Molti Comuni potrebbero scegliere di applicare la misura solo a cartelle più datate, considerate ormai di difficile esigibilità, al fine di recuperare quanto più possibile senza lungaggini giudiziarie.

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Perché i Comuni possono attivare la rottamazione cartelle locale?

Il principio su cui si fonda la riforma è quello della “autonomia locale nella gestione del credito”. Ogni ente potrà valutare se aderire, in base alle proprie esigenze di bilancio e alla valutazione del rapporto costi/benefici del recupero coattivo.

In questo modo, lo Stato evita di centralizzare l’intervento e lascia spazio a una gestione più flessibile e vicina al territorio, che consente di distinguere tra piccoli debitori in difficoltà e soggetti strutturalmente inadempienti.

Il risparmio per il cittadino potrebbe essere significativo. In alcuni casi, con la cancellazione di sanzioni e interessi, il debito può essere ridotto anche del 30-50% rispetto all’importo complessivo riportato in cartella. Inoltre, grazie alla possibilità di rateizzare, la misura diventa più sostenibile per famiglie e pensionati con redditi modesti.

Quando parte la nuova rottamazione

La riforma della riscossione è attualmente in fase di approvazione, ma le prime applicazioni concrete della sanatoria comunale potrebbero arrivare già entro l’estate 2025, a discrezione dei singoli enti.

Per sapere se la propria posizione è sanabile e in che modalità, sarà fondamentale monitorare il sito del proprio Comune di residenza o rivolgersi a CAF e professionisti fiscali.