Cartelle esattoriali, cosa cambia con la nuova rottamazione rispetto alla precedente Cartelle esattoriali, cosa cambia con la nuova rottamazione rispetto alla precedente

Rottamazione cartelle o no, ecco la soluzione per chi ha debiti

Rottamazione cartelle o no, ecco la soluzione per chi ha debiti con delle regole precise che annullano la pretesa.

Molti contribuenti sono in attesa di novità riguardo la rottamazione delle cartelle esattoriali. La nuova rottamazione delle cartelle di cui si parla in questi giorni è senza dubbio un provvedimento che farebbe felici tanti contribuenti alle prese con debiti di varia natura.
Ma come ci dimostra il veto all’emendamento sulla nuova rottamazione delle cartelle esattoriali della Lega di qualche giorno fa, non è detto che questa nuova rottamazione arrivi per davvero. Le speranze non sono del tutto tramontate visto che sempre la Lega ha un disegno di Legge che riguarda proprio la nuova rottamazione delle cartelle. Ma nulla è certo e quindi meglio capire come si può fare a mettersi in regola anche senza la nuova rottamazione.

Rottamazione cartelle o no, ecco la soluzione per chi ha debiti

Chi ha delle cartelle esattoriali a suo carico può, oggettivamente nutrire speranze per eventuali nuove rottamazioni delle cartelle, o per eventuali nuovi condoni o sanatorie. Per esempio, quella di cui si parla adesso, cioè la rottamazione quinquies, sarebbe abbastanza favorevole. Perché a fronte dei soliti tagli di sanzioni, interessi e aggi, il contribuente potrebbe pagare a rate mensili e in 120 rate il debito residuo. Con 8 rate di tolleranza prima di decadere e non con decadenza alla prima rata saltata come funziona la vecchia rottamazione.
Ma perché aspettare sanatorie e condoni che non sono nemmeno sicure di essere varate? Oggi vedremo come, per le cartelle esattoriali si può passare ad un annullamento anche senza rottamazione.

Come annullare alcune cartelle esattoriali senza rottamazione

Le cartelle esattoriali possono essere annullate a prescindere da eventuali provvedimenti di sanatoria da parte dei governi. Perché per esempio ci sono strumenti che permettono di risolvere la situazione e che partono da molto lontano. Infatti fu una legge di Bilancio di molti anni fa che introdusse una soluzione sulla sospensione degli atti di riscossione. Nacque infatti una sorta di grande paracadute per i contribuenti alle prese con le cartelle esattoriali di Agenzia delle Entrate Riscossione.

Sospensione della riscossione, di cosa si tratta?

Un contribuente di fronte ad una cartella esattoriale può mettersi in regola pagando tutto e subito entro la scadenza della cartella stessa. Oppure può chiedere la rateizzazione della cartella per le vie ordinarie. Infine può cercare di mettersi a posto, presentando ricorso o una istanza di sospensione della cartella esattoriale. L‘istanza di sospensione è una soluzione che un contribuente può adottare nel caso in cui si manifestano determinate circostanze quali sono:

  • prescrizione del debito;
  • pagamento del debito già effettuato in precedenza;
  • provvedimento di sgravio emesso dall’Ente Pubblico creditore;
  • sgravio imposto da una sentenza di un Giudice;
  • illegittimità acclarata della pretesa dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

La sospensione della riscossione nacque dalla Legge di Bilancio 2012, cioè la Legge numero 228 del 24 dicembre 2012. Questa legge all’articolo numero 1 comma concede al contribuente il diritto di presentare istanza di sospensione. Ma entro il perentorio termine di entro 60 giorni dalla data di ricezione della cartella esattoriale,

La guida alla sospensione delle cartelle esattoriali

L’istanza di sospensione deve essere prodotta necessariamente entro 60 giorni dalla ricezione dell’atto da parte del contribuente altrimenti niente si può fare più. Ma anche l’Agenzia delle Entrate Riscossione una volta ricevuta l’istanza, ha termini precisi per controbattere.
Infatti entro i 10 giorni successivi dalla data di ricevimento dell’istanza, l’Agenzia delle Entrate Riscossione deve comunicare all’Ente Pubblico da cui la cartella parte le motivazioni che il contribuente ha dato all’istanza di sospensione della riscossione. Ed entro 220 giorni dall’istanza questo processo deve completarsi con l’accettazione delle istanze del contribuente, con azzeramento del debito, o con la reiezione della domanda, con motivazioni sulla bocciatura della richiesta di sospensione.

Se passano 220 giorni senza risposta alcuna da parte degli Enti, la cartella esattoriale su cui è stata richiesta la sospensione può essere definitivamente annullata.