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Rottamazione cartelle quinquies, come pagare solo un sesto della rata

Con la rottamazione quinquies si paga solo un sesto della rata. Facciamo un pò di conti e qualche esempio.

Sono settimane, ormai, che si parla di una nuova rottamazione quinquies. In Italia il termine “rottamazione” In riferimento alle cartelle esattoriali, si usa dal 2016. Negli anni si sono susseguite diverse sanatorie con questo stesso nome che sono state identificate dal numero latino riferito all’edizione. Abbiamo avuto:

  • nel 2016 la prima rottamazione;
  • nel 2017 la rottamazione bis;
  • nel 2018 la rottamazione ter;
  • nel 2022 la rottamazione quater che è ancora in corso.

Per la tanto attesa rottamazione quinquies, invece, la storia è stata abbastanza travagliata: la proposta era stata presentata alla fine del 2024 per essere inserita nella Legge di Bilancio, ma non ha trovato posto nella Manovra. La Lega ci ha, poi, riprovato cercando di inserirla nel decreto Milleproroghe, ma anche in questo caso l’emendamento è stato bocciato per lasciare spazio alla riammissione dei decaduti della rottamazione quater.

A questo punto è stata presentata in Parlamento una proposta di Legge apposita che la prevedesse, che ora sta seguendo il proprio iter.

Rottamazione, cos’è?

Una rottamazione delle cartelle esattoriali è una definizione agevolata che permette di pagare con più facilità i propri debiti. Si tratta di una sanatoria fiscale che consente di saldare i debiti con il Fisco senza che questi siano maggiorati, come accade nelle cartelle esattoriali, da sanzioni e interessi. Il pagamento avviene su più rate e solitamente in 5 anni con cadenza delle rate trimestrale. O almeno questo è quello che è accaduto con le prime quattro edizioni della sanatoria.

Una rottamazione si differenzia da un condono fiscale perché con la sanatoria la somma di capitale da pagare non cambia. Le difficoltà di approvazione della rottamazione quinquies vanno ricercate nel circolo vizioso che crea l’uso ripetuto di strumenti come la sanatoria: mina il rapporto tra cittadini e imposte alimentando il non pagamento delle stesse perché tanto “poi c’è la rottamazione”.

Rottamazione quinquies

La rottamazione quinquies riguarderebbe tutte le cartelle esattoriali notificate dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 (la quater arrivava fino al 30 giugno 2022).

Con la rottamazione quater il pagamento è trimestrale e in 5 anni, quindi la sanatoria prevede il versamento del debito in 18 rate al massimo. Con la quinquies si vuole portare il pagamento delle rate a essere mensili ed estendere il versamento in 10 anni e 120 rate. In entrambi i casi non sono dovuti sanzioni e interessi.

Un esempio pratico aiuterà a capire la portata della novità: per un debito di 20.000 euro con la rottamazione quater dovevano essere versate le prime due rate di 2.000 euro l’una, e altri 16 rate di 1.000 euro l’una.

Con la rottamazione quinquies l’importo della rata mensile sarebbe, per lo stesso debito, di 166 euro circa e questo fa comprendere come un piano di dilazione del genere ha molte più probabilità di arrivare a buon fine. Si tratta di una rata di un sesto rispetto a quello che è previsto con le altre definizioni agevolate.

Un’altra novità della nuova rottamazione è la riduzione del rischio di decadenza che, invece che alla prima rata non pagata, scatterebbe solo nel caso che non vengano versate 8 rate.

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