Negli ultimi mesi, il tema della rottamazione delle cartelle esattoriali è tornato prepotentemente al centro dell’attenzione. Il Governo ha introdotto nuove possibilità per chi ha debiti fiscali pendenti, offrendo ai contribuenti l’opportunità di regolarizzare la propria posizione con il Fisco in modo agevolato. Vediamo insieme quali sono le ultime novità, le scadenze da rispettare e cosa cambia per chi intende aderire.
Cos’è la rottamazione quater
La cosiddetta rottamazione quater, introdotta con la Legge di Bilancio 2023 prevede per il 2025 una nuova possibilità per i decaduti entro il 31 dicembre 2024. La domanda di riammissione permette di estinguere i debiti iscritti a ruolo versando soltanto l’importo residuo delle somme dovute, senza corrispondere sanzioni, interessi e aggio. Una possibilità concreta per molti contribuenti di alleggerire la propria situazione debitoria.
Scadenze da tenere d’occhio
La prima grande scadenza è fissata per il 30 aprile 2025, termine ultimo per presentare la domanda di riammissione per i decaduti alla rottamazione. Chi ha aderito riceverà la comunicazione dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione con l’importo dovuto e i bollettini per il pagamento.
Per chi ha aderito alla riammissione:
- il pagamento della prima rata o dell’intero importo è previsto entro il 31 luglio 2025.
- In caso di pagamento a rate, il piano si estenderà fino al 2027, con rate trimestrali (quattro ogni anno).
È importante ricordare che il mancato pagamento anche di una sola rata comporta la perdita dei benefici della rottamazione.
Spesso si fa confusione tra rottamazione e condono. La rottamazione non azzera il debito: si paga il capitale residuo senza interessi e sanzioni. Il condono invece prevede la cancellazione totale o parziale dei debiti sotto certi limiti, ma riguarda solo debiti molto vecchi e di importi bassi (ad esempio, quelli sotto i 1.000 euro).
Se il proprio carico fiscale è composto soprattutto da sanzioni e interessi, la rottamazione rappresenta sicuramente una buona occasione per risparmiare cifre significative. Tuttavia, è fondamentale valutare la propria capacità di rispettare il piano di pagamento per non decadere dai benefici.
Domande frequenti sulla rottamazione
Quali debiti rientrano nella rottamazione?
Sono ammessi tributi locali, multe stradali, contributi previdenziali e assistenziali, imposte dirette e indirette, ad eccezione di alcune categorie particolari (ad esempio, recupero aiuti di Stato dichiarati illegittimi).
Quanto si risparmia aderendo alla rottamazione?
Si paga solo il capitale residuo, senza sanzioni, interessi di mora e aggio. L’importo da pagare può essere sensibilmente più basso rispetto al totale originario.
Quando va effettuato il pagamento?
Per chi è riammesso alla quater il pagamento deve avvenire entro il 31 luglio 2025 in unica soluzione o attraverso un piano di rateizzazione fino al 2027, con due rate all’anno.
Cosa succede se salto una rata?
La mancata o tardiva corresponsione di una rata comporta la perdita automatica dei benefici della definizione agevolata, e il debito torna comprensivo di sanzioni e interessi.
La rottamazione è un condono?
No, la rottamazione consente il pagamento ridotto del debito eliminando solo sanzioni e interessi. Il condono, invece, cancella totalmente o parzialmente alcuni debiti in base a specifiche condizioni
Come si presenta la domanda di adesione?
La domanda di riammissione va presentata online sul portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione entro il 30 aprile 2025, poi bisogna attendere la comunicazione dell’importo dovuto.
Se ho più cartelle, posso scegliere quali rottamare?
Sì, è possibile scegliere di aderire solo per alcune cartelle e non per altre.