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Rottamazione, con domanda di riammissione si sbloccano i rimborsi

La domanda di riammissione alla rottamazione quater porta indubbi vantaggi tra cui quello di sbloccare i rimborsi congelati.

Riaperti i termini per la rottamazione quater, entro il 30 aprile i decaduti potranno presentare domanda di riammissione nella definizione agevolata e riprendere i pagamenti del debito residuo, con un nuovo piano di dilazione, in un massimo di 10 rate.

Primo pagamento fissato al 31 luglio e i successivi seguiranno le scadenze del piano originario a novembre, febbraio, maggio e luglio per il 2025, 2026 e 2027. La domanda di riammissione alla rottamazione, però, porta anche altri vantaggi inaspettati che, però, potrebbero comportare un rischio per il Fisco.

Domanda di riammissione alla rottamazione, quali vantaggi?

Come previsto anche per la domanda di accesso alla rottamazione, anche la domanda di riammissione alla sanatoria porta indubbi vantaggi.

Solo presentando la domanda di riammissione, il debitore non ha più nessun vincolo fiscale. Cosa significa questo? Che dal 30 aprile 2025 al 31 luglio 2025 (termine ultimo per versare la rata) il debitore a livello fiscale non ha più debiti, sono sospese le azioni esecutive, i pignoramenti, il fermo auto, e anche il blocco dei rimborsi.

La riforma della riscossione, infatti, dispone che dal 1° gennaio 2025 per chi ha debiti con il Fisco gli eventuali rimborsi spettanti siano congelati e messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate Riscossione fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui sarebbero dovuti essere liquidati.

La domanda sblocca i rimborsi

Una volta presentata la domanda per essere riammessi alla rottamazione quater, però, è come se i debiti fossero estinti (fermo restando che devono essere pagati, poi, a partire dal 31 luglio) e rimborsi si sbloccano.

Questo comporta che i furbetti potrebbero anche decidere di presentare domanda, senza avere la minima intenzione di pagare il 31 luglio, solo per ricevere i rimborsi spettanti bloccati. Ovviamente la domanda di riammissione non vincola in alcun modo chi la presenta a dover pagare il 31 luglio e, quindi, chiunque presenti domanda potrà godere per circa 3 mesi di tutti i vantaggi che hanno coloro che hanno estinto i propri debiti con il Fisco, senza però, aver versato ancora nulla.

La riammissione riguarda circa 600.000 contribuenti che sono decaduti dalla rottamazione quater e prevede una nuova possibilità di saldare i propri debiti, ma dall’altro potrebbe aprire la strada ai furbetti. Solo presentando domanda, infatti le azioni di recupero del debito vengono sospese così come i ruoli, e la situazione che si crea è senza dubbio di vantaggio per chi la presenta perché potrà operare senza nessuna restrizione.

Incassare i pagamenti giacenti nelle casse statali (bloccati dalle cartelle), essere protetti dalle azioni esecutive (anche dall’ipoteca immobiliare) e poter, in queto periodo, alienarsi beni (intestare la casa o l’auto ad amici e parenti) senza essere ostacolati da iscrizioni ipotecarie, sono solo alcuni degli indubbi vantaggi a cui va incontro chi presenta la domanda di riammissione alla rottamazione quater.

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