La Lega non si arrende sulla rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali e, anzi, Salvini chiede ancora di più dicendo che serve anche una pace fiscale più generale. A rispondere all’allarme di emergenza nazionale del leader della Lega è il viceministro all’Economia Maurizio Leo sottolineando che Fratelli d’Italia non è contrario alle misure, ma chiede un’attenzione particolare alle coperture.
Per mercoledì la Lega ha convocato un consiglio a cui presenzierà anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Il braccio di ferro sulla rottamazione
La rottamazione quinquies è diventata, ormai, una sorta di braccio di ferro con da una parte la Lega che chiede la rottamazione con urgenza e dall’altra il viceministro Leo che chiede attenzione ai conti pubblici. Se da una parte Salvini cita nei suoi commenti Giorgetti (che però fino ad ora non ha rilasciato commenti), Leo cita la ragioneria dello Stato in un tira e molla senza fine.
Salvini ora, però alza la posta e chiede addirittura la pace fiscale per far fronte all’emergenza nazionale. La motivazione è che mettere piani di dilazione a 120 rate e senza sanzioni e interessi porterebbe molti debitori a pagare e questo significherebbe incassi certi per lo Stato. Una rottamazione di tal genere, secondo il leader della Lega, inoltre, porterebbe anche alla diminuzione del lavoro in nero.
Salvini afferma che per la Lega e anche per il ministro Giorgetti la rottamazione è la priorità del 2025. Il primo punto all’ordine del giorno del consiglio della Lega fissato per mercoledì è l’emergenza nazionale.
La rottamazione quinquies
Il primo firmatario della proposta di legge per la rottamazione quinquies è Alberto Gusmeroli il quale ha dichiarato che la sanatoria potrebbe interessare 10 milioni di contribuenti, ovvero quasi il 50% dei debitori.
Andando ad abbracciare i carichi iscritti a ruolo di un arco temporale di 23 anni (dal 2000 al 2023) e portando la novità delle 120 rate in 10 anni (contro le 18 in 5 anni delle edizioni precedenti) questa rottamazione potrebbe essere quella definitiva per cancellare un ventennio di debiti. A questo si aggiunge anche la novità che renderebbe più difficile la decadenza, permettendo di saltare fino a 8 rate.
A tutto questo, però, si contrappone quanto contenuto nel decreto Milleproroghe: un emendamento, considerato ammissibile, prevede la riapertura dei termini della rottamazione quater per circa 600.000 decaduti: la domanda di riammissione va presentata entro aprile con pagamento delle eventuali rate scadute del piano di dilazione originario entro il 31 luglio.
A essere realisti, in ogni caso, la riapertura dei termini potrebbe fare ben poco: per chi ha lasciato decadere la rottamazione per mancanza di fondi per saldare una o più rate, appare assai difficile riuscire a saldare tutto il dovuto fino ad ora non pagato per il 31 luglio. Ma staremo a vedere come si evolve la situazione.