Per la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali le prossime settimane potrebbero essere decisive. Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, sta definendo quelle che saranno le prossime mosse del Governo per quel che riguarda il Fisco. Proprio in questo ambito un ruolo importantissimo è rivestito dalla nuova rottamazione delle cartelle.
Le prossime decisioni al riguardo dovrebbero arrivare entro fine marzo, termine entro il quale i contribuenti potrebbero anche avere le idee più chiare entro quando la nuova sanatoria sarà varata (indispensabile per chi deve gestire i debiti con il Fisco e vive nell’incertezza che la nuova rottamazione possa arrivare oppure no). Le decisioni, attese entro la fine di marzo, mirano a fornire un quadro chiaro ai contribuenti e a semplificare il rapporto tra fisco e cittadini.
Rottamazione Quinquies, cosa accadrà?
La rottamazione quinquies ha lo scopo principale di permettere ai contribuenti di saldare i propri debiti con il Fisco in modo più agevole: 120 rate mensili spalmate su 10 anni, niente maggiorazioni per sanzioni e interessi e decadenza più difficile sono gli ingredienti fondamentali della nuova sanatoria.
Con un piano di pagamento agevolato e grazie alla rottamazione quinquies molti sono i contribuenti che salderebbero i propri debiti con il Fisco andando a ridurre il magazzino delle cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
La procedura dovrebbe accogliere un’ampia platea di contribuenti e i debiti iscritti a ruolo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. La nuova sanatoria dovrebbe permettere, secondo le indiscrezioni, l’accesso anche ai decaduti della rottamazione, rottamazione bis, rottamazione ter e rottamazione quater.
Rottamazione quinquies affiancata dal taglio Irpef
Gli interventi del governo, però, non si limitano alla rottamazione quinquies. Il Fisco amico dovrebbe intervenire anche con un nuovo taglio dell’Irpef, con l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale sui lavoratori e rilanciare i consumi.
Gli interventi a cui Giorgetti sta pensando, quindi, permettono da una parte di ridurre i debiti dei contribuenti grazie alla rottamazione delle cartelle, e dall’altra di semplificare il sistema e di renderlo più equo con una revisione delle aliquote e degli scaglioni, con particolare attenzione ai redditi medio-alti. Questa volta il taglio dell’Irpef dovrebbe riguardare i redditi tra 28.000 e 60.000 euro.
Il ministro Giorgetti ha sottolineato l’importanza di un approccio graduale e responsabile, tenendo conto delle esigenze dei contribuenti e della necessità di mantenere l’equilibrio dei conti pubblici. Le decisioni finali saranno prese in un contesto politico complesso, con l’obiettivo di trovare un punto di equilibrio tra le diverse istanze e di garantire la coesione sociale.
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