Le cartelle esattoriali sono diventate in breve uno degli argomenti principali tanto nelle stanze della politica, che in quelle dei cittadini comuni. Critiche immediate alla volontà del Governo Meloni di avviare una autentica pace fiscale, con tanto di cancellazione immeditata delle cartelle esattoriali più vecchie e meno elevate come cifre. Visto l’elevato numero di cittadini alle prese con le cartelle, l’argomento è stato immediatamente di attualità. E la Legge di Bilancio ha mantenuto le promesse. Perché dentro c’è la sanatoria delle cartelle. Una sanatoria in due manche, con la rottamazione per quelle dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022, e con la cancellazione d’ufficio di quelle fino a 1.000 euro se affidate alla riscossione coattiva entro il 2015. Ed è su questo argomento che adesso occorrono i chiarimenti, dal momento che tra bozza della manovra e testo definitivo approvato dalla Camera a Montecitorio, molto è cambiato.
Cancellazione d’ufficio delle cartelle esattoriali fino al 2015, cosa significa?
La cancellazione d’ufficio delle cartelle esattoriali era una delle punte di diamante della sanatoria delle cartelle, o meglio della tregua fiscale. Solo che dopo le modifiche alla manovra di Bilancio, qualcosa è cambiato, e non di poco. Non tutte le cartelle verranno cancellate d’ufficio. E non perché su quelle oltre i 1.000 euro la cancellazione non era proprio in programma. Perché nel frattempo è diventato più fondamentale il ruolo dei Comuni e delle Regioni. Per esempio, le cartelle esattoriali relative al bollo auto di competenza delle Regioni, non saranno cancellate d’ufficio. E così pure quelle di IMU, TARI, TARES e di tutte le altre tasse o tributi di competenza comunale. Infatti per questi balzelli il governo ha deciso di concedere l’ultima parola agli enti locali, che devono decidere se aderire o meno allo stralcio. Anche perché nel frattempo, si è deciso di tirare fuori dalla cancellazione delle cartelle, i balzelli di competenza differente da quelli delle Agenzie Fiscali, degli Enti statali e degli enti previdenziali pubblici.
Cancellazione, stralcio, differenze tra Stato e enti locali
Una cartella riferita all’Irpef e diventata di competenza di Equitalia entro il 2015, se al lordo di interessi, sanzioni e oneri di riscossione, è inferiore a 1.000 euro, potrà essere cancellata automaticamente al contribuente che non aveva onorato l’obbligo di versarla per suo tempo. Perché si tratta di Irpef, di competenza dell’Agenzia delle Entrate e quindi di una agenzia fiscale. Se invece la cartelle fa riferimento all’IMU per esempio, o ad una multa dei vigili urbani, e quindi di competenza comunale, niente cancellazione. Si passa allo stralcio, ma solo se il Comune decide di aderire. Il debito verrà scontato di sanzioni e interessi, ma non cancellato del tutto. E lo stesso vale per il bolo auto che è di competenza regionale.